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Medvedev vince US Open, niente Grande Slam per Djokovic

13 settembre 2021 | 00.35
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Il russo domina la finale. Il serbo, ko in 3 set, fallisce il poker dopo Australian Open, Roland Garros e Wimbledon

Foto Afp
Foto Afp

Daniil Medvedev vince l'US Open, Novak Djokovic dice addio al Grande Slam. Il 25enne russo, numero 2 del ranking, trionfa in finale battendo il serbo per 6-4, 6-4, 6-4 in 2h15'. Medvedev, al 13esimo titolo della carriera, conquista il primo torneo dello Slam dopo aver perso quest'anno la finale dell'Australian Open. Djokovic fallisce l'assalto al Grande Slam. Il 34enne fuoriclasse di Belgrado - vincitore quest'anno in Australia, al Roland Garros e a Wimbledon - crolla a New York: non arriva il quarto major stagionale e sfuma il 21esimo titolo in uno Slam.

Djokovic va al tappeto in una sfida condizionata da una valanga di errori gratuiti: 38 unforced errors, una rarità per il numero 1 del mondo. Il serbo non punge e mette a segno l'unico break quando è sotto 2-5 nel terzo set: troppo poco e troppo tardi. Il Grande Slam rimane un miraggio per Nole, che puntava ad eguagliare l'impresa compiuta due volte da Rod Laver nel 1962 e nel 1969.

Medvedev, il primo tennista della nuova generazione a fare centro in un major, è il terzo tennista russo a portare a casa il trofeo di uno Slam: prima di lui ci sono riusciti Yevgeny Kafelnikov e Marat Safin.

"Provo una gioia indescrivibile, è il mio primo Slam e significa molto per me", le parole di Medvedev durante la premiazione. "Voglio scusarmi prima di tutto con voi tifosi e con Novak. Tutti sappiamo cosa stava realizzando oggi. Non l'ho mai detto a nessuno ma ora lo dirò: per me sei il più grande tennista della storia", dice il russo rivolgendosi al campione di Belgrado, che prontamente ricambia: "Prima di tutto faccio i complimenti a Daniil. Se qualcuno meritava uno Slam quello eri tu. Spero avrai tanti altri successi come questo", dice Djokovic.

"Anche se non ho vinto, il mio cuore stasera è pieno di gioia. Sono l'uomo più felice del mondo perché mi avete fatto sentire speciale. Mi avete toccato l'anima, non mi sono mai sentito così a New York. Vi amo, ci rivedremo presto", è il ringraziamento di 'Nole' al pubblico dell'Arthur Ashe Stadium, questa volta tutto dalla sua parte.

"Certo -ammette il campione di Belgrado-, una parte di me è molto triste. Questa sconfitta è difficile da digerire con tutto quello che c'era in gioco. Ma d'altra parte qui a New York ho sentito qualcosa che non avevo mai provato prima nella mia vita".

"Il pubblico mi ha fatto sentire molto speciale. Il supporto, l'energia e l'affetto che ho ricevuto è qualcosa che ricorderò per sempre. Ed è per questo che ho pianto al cambio di campo", racconta Djokovic, scoppiato in lacrime ancora prima dell'epilogo del match. "Ma nel tennis sappiamo voltare pagina molto velocemente e altre sfide ci attendono. Ho imparato a superare queste dure sconfitte nelle finali degli Slam, sono quelle che fanno più male. Amo ancora questo sport e mi sento ancora bene in campo. Finché ci sarà questa luce, questa motivazione, continuerò a competere".

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