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Milano, Cappato dal gip: "Rivendichiamo l'aiuto dato a dj Fabo"

06 luglio 2017 | 13.02
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(Fotogramma)
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"Oggi abbiamo rivendicato un aiuto, quello dato a Fabo, perché era un suo diritto e un nostro dovere ". Dice poche parole l'esponente radicale Marco Cappato, comparso oggi davanti al gip di Milano Luigi Gargiulo nell'ambito del procedimento che lo vede indagato per aiuto al suicidio per aver accompagnato in Svizzera dj Fabo dove ha potuto praticare il suicidio assistito. Davanti al giudice, sia la difesa di Cappato che i pm Tiziana Siciliano e Sara Arduini hanno presentato eccezioni di legittimità costituzionale dell'articolo 580 del codice penale, quello relativo all'istigazione o all'aiuto al suicidio. Il giudice si è riservato una settimana di tempo per decidere.

La strada principale indicata sia dall'accusa che dalla difesa al gip è quella di inviare gli atti alla Consulta affinché si esprima sulla compatibilità della norma "con i principi fondamentali - avevano scritto i pm nella loro richiesta di archiviazione poi bocciata dal gip- di dignità della persona umana e di libertà dell'individuo, garantiti tanto dalla Costituzione italiana quanto dalla convenzione europea per la salvaguardia dei diritti dell'uomo e delle libertà fondamentali".

Qualora non decida di trasmettere gli atti alla Corte Costituzionale, il giudice ha altre tre possibilità: o archiviare l'indagine, oppure indicare approfondimenti istruttori, infine, ultima alternativa, ordinare sempre al pm di formulare entro 10 giorni l'imputazione coatta per poi fissare l'udienza preliminare.

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