
Per la spring-summer 2026 lo stilista di Manchester, grande appassionato di musica, abbraccia la soul anni ’70, il pre-punk americano, clubland chic e Goth
John Richmond riscrive le regole per la spring-summer 2026. Dimenticate il vecchio formato delle sfilate: 'Culture Vulture' è un nuovo modo di vivere il brand, istintivo, immersivo, vivo. Tre notti. Tre città. Un’energia continua che attraversa Londra, Milano e Parigi. Si parte da Londra. Durante la fashion week, la collezione invade l’iconico club 'Stereo' di Covent Garden, dove musica, stile e l’energia grezza della città si incontrano. Il club diventa palcoscenico: metà show, metà concerto. La passerella e la nightlife si fondono, la band sconvolge l’ordine, e i vestiti prendono vita: senza filtri, inattesi, inconfondibilmente Richmond. Questa stagione, la collezione attinge all’autentico patrimonio musicale di Richmond in un omaggio al 'Culture Vulture', abbracciando la soul anni ’70, il pre-punk americano, clubland chic e Goth.
Un patchwork di sottoculture condensato in un linguaggio unico di John Richmond, da sempre grande appassionato di musica. La collezione fonde stili in modi audaci, sfidando i confini pur restando fedele alle radici ribelli del brand. I contrasti dominano: satin che si scontra con organza, pizzi e georgette con pelle e denim strappato. Ricami couture si mescolano a grafiche ispirate ai tatuaggi. I pezzi iconici incarnano l’inconfondibile edge di Richmond: urbano ma romantico, crudo ma raffinato. La palette è radicata nel nero e nell’avorio, illuminata da tocchi di oro, turchese e giallo. Un’espressione di sofisticazione e sfida. Una visione della moda moderna che unisce sottocultura e lusso in un linguaggio visivo che parla sia alla tradizione sia all’avanguardia. Lo styling è a cura di Mirko Pedone, la cui visione editoriale acuta e il legame con le sottoculture amplificano il Dna ribelle di Richmond. Il casting dello show è curato da Carola Monteleone, nota per il suo occhio istintivo e la capacità di portare sotto i riflettori una bellezza autentica e non levigata.
E la notte non finisce quando la musica si spegne. Richmond si unisce a The1989, piattaforma all’avanguardia della cultura underground contemporanea, per organizzare una festa dallo spirito autentico di Londra: internazionale, vibrante, genuina. La line-up riflette questa collisione: Paul Simon dei The Clash sarà dj in coppia con Dan Donovan, affiancati da Faris Badwan degli The Horrors. Solange Smith presenterà una performance di poesia dal vivo, mentre Sounds Mint e altri nomi della scena underground della città canalizzeranno l’energia grezza di un concerto live. L’evento sarà catturato dall’obiettivo di The Cobra Snake, il cui istinto per cogliere stelle, sudore e scintille di una generazione promette di distillare ogni sfumatura di caos e bellezza in immagini senza tempo. Da lì, 'Culture Vulture' si sposta a Milano e Parigi, dove l’energia evolve attraverso incontri in formato aperto che sfumano il confine tra sfilata ed esperienza. I vestiti non vengono solo mostrati ma vissuti, assorbiti nel ritmo della città da una comunità di creativi: musicisti, ballerini, stylist, artisti.