Quello in Brasile, che partirà tra 31 giorni, sarà il terzo mondiale per Julio Cesar, il portiere del Toronto che nella giovanissima nazionale verdeoro avrà il ruolo di 'senatore'. "Quando ho saputo della convocazione ho pianto, il mondiale è il massimo, nonostante la lunga assenza dal giro della nazionale non ho mai perso la speranza, neanche dopo il Sudafrica ho pensato fosse finita, volevo coronare il sogno di giocarla nel mio Paese, è questo che mi ha permesso di andare avanti nonostante i momenti difficili", spiega l'ex portiere dell'Inter intervistato dalla stampa brasiliana.
Nonostante la convincente prestazione in Confederations Cup in Brasile sono molti a storcere il naso pensando che il titolare dovrebbe esserci l'estremo difensore del Botafogo Jefferson: "E' normale, sono stato molto tempo senza giocare, inoltre l'American League non è molto di moda ma questo non mi crea pressione. Nel 2010 arrivai in Sudafrica con l'etichetta di miglior portiere del mondo e nessuno disse nulla nonostante un gol strano contro l'Olanda. La verità è che il portiere non può mai permettersi di sbagliare".
Julio Cesar è uno dei 6 nazionali brasiliani che hanno preso parte ad altre edizioni di Coppa del mondo."Questo significa poco, la Confederations Cup non è la Coppa del Mondo ma ci ha dato delle indicazioni importanti: abbiamo battuto grandi squadre come Messico, Italia, Uruguay e Spagna. E' vero pur vincendo la Confederations Cup nel 2005 e 2009 poi non abbiamo trionfato in Coppa del mondo ma questa non è una regola".
