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Moody's declassa l'Italia

20 ottobre 2018 | 07.02
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Moody's declassa l'Italia, tagliando il rating da Baa2 a Baa3 con outlook stabile su debito elevato. La decisione del downgrade dell'agenzia, che conclude la revisione avviata il 25 maggio, è appena un gradino sopra il livello dei titoli cosiddetti 'spazzatura'. Due i fattori chiave: la manovra di governo, che punta a decifit di bilancio più elevati nei prossimi anni e il rapporto debito pubblico/pil che secondo i tecnici dell'agenzia probabilmente si stabilizzerà sempre nei prossimi anni attorno al 130%, contrariamente alle ipotesi previste di riduzione. Ma non solo: con l'andamento del debito pubblico soggetto a prospettive di crescita deboli, il rapporto debito/pil potrebbe ulteriormente aumentare.

La crescita a medio termine inoltre potrebbe risentire dello stallo dei piani di riforme economiche e fiscali strutturali. L'agenzia ritiene che dopo un temporaneo aumento della crescita dovuto alla politica fiscale espansiva, si torni poi al tasso tendenziale dell'1% e in ogni caso l'agenzia ritiene che anche nel breve periodo lo stimolo fiscale fornirà un impatto più limitato rispetto a quanto ipotizzato dal governo. Insomma a parere di Moody's, i piani di politica fiscale ed economica del governo non comprendono un'agenda coerente di riforme. Quanto all'outlook stabile, secondo Moody's riflette i punti di forza del Paese: dal'economia ampia e diversificata agli ingenti avanzi delle partite correnti, agli investimenti internazionali nel Paese, all'alto livello di ricchezza delle famiglie italiane potenziale cuscinetto e fonte di possibile finanziamento per il governo.

SALVINI - "Il governo andrà avanti nonostante le agenzie di rating e i commissari europei e qualche incomprensione interna, faccio esercizio di yoga per superarla e la supereremo". Questo il commento del vicepremier Matteo Salvini a margine del Forum Coldiretti a Cernobbio. "Siamo qui per rispondere ai problemi degli italiani - ha detto - non per far saltare i governi né per impaurirci dai giudizi delle agenzie di rating che in passato hanno clamorosamente dimostrato di fallire i loro giudizi come falliranno questa volta. E' una buona manovra e andremo fino in fondo".

DI MAIO - "Siamo impegnati a spiegare le nostre ragioni all'Ue di una manovra del popolo che cambierà davvero l'Italia. Siamo impegnati a rispondere a Moody's" dopo il taglio del rating al nostro Paese "con un grande sorriso perché ce lo aspettavamo, ma allo stesso tempo siamo contenti che nel loro giudizio ci sia un outlook stabile". Così Luigi Di Maio, parlando con i cronisti nel piazzale antistante Palazzo Chigi.

"Soprattutto - prosegue il vicepremier - in quella che è la spiegazione che da Moody's si parla di un'Italia solida dal punto di vista del risparmio, stabile dal punto di vista dei conti economici e anche dell'avanzo di bilancio. Questo ci rende un Paese molto forte. Smentisco, e in questo penso di parlare a nome di tutto il governo, qualsiasi tipo di ripensamento sul 2.,4%" del rapporto deficit/Pil "perché scendere al di sotto vuol dire non fare quota 100 per superare la legge Fornero, non fare il reddito di cittadinanza, non rimborsare i truffati delle banche e noi questo non lo possiamo accettare".

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