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Mostre, l'artista iraniano Howtan Re: "La mia opera una preghiera per le donne del mio Paese"

All'inaugurazione dell'evento anche Arisa, che ha cantato l'Ave maria di Shubert

Mostre, l'artista iraniano Howtan Re:
06 marzo 2023 | 17.42
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"Ho realizzato quest’opera pensando alle donne iraniane, una preghiera interreligiosa affinché loro possano essere libere di scegliere se portare il velo. Non può essere un’imposizione, credo che punire con la tortura o la morte una donna che decide di non portare l’hijab è una violazione dei diritti umani. Auspico che possa finalmente diventare una libera scelta delle donne". Con queste parole Howtan Re, artista di origini iraniane e di religione musulmana, presenta al pubblico l’installazione 'Mulier, Ecce Filius Tuus',una raffigurazione originale di Gesù e di Sua Madre Maria, esposta alla Chiesa deglòi Artisti di Roma. "Da iraniano -spiega l'artista- sono fiero di tutte loro che, nonostante 44 anni di repressione, hanno sempre continuato a resistere, ad avere amore per la cultura e per lo studio. Basta pensare che in Iran l’indice di alfabetizzazione femminile è pari al 97% e il 65% delle donne alfabetizzate ha lauree Steem".

All'inaugurazione dell'opera anche Arisa, per dare solidarietà alle donne iraniane. "Sono onorata di partecipare a questo evento in cui, per amore dell’arte e per una giusta causa, due credi religiosi, quello musulmano e quello cristiano, si stringono la mano. Quale canto più significativo se non l’Ave Maria di Shubert per formulare un pensiero universale che possa arrivare con forza alle donne Syriane, e non solo? Maria: donna e madre onnipotente; Capace di umiltà e grandezza nel radunare la speranza del mondo. Spero ci ascolti e ci liberi da tutti i mali", spiega Arisa.

All'evento di presentazione dell'opera di Howtan Re alla Chiesa degli Artisti un'altra presenza importante: Pegah Moshir Pour, consulente e attivista per i diritti umani e digitali, reduce dalla performance sul palco di Sanremo dove ha sensibilizzato il pubblico in coppia con Drusilla Foer. "Queste opere contengono un messaggio di libertà -sottolinea Pegah- il velo per le donne iraniane non può essere una questione religiosa. L’Islam è una religione di pace e di speranza e tutto quello che è imposizione esula dalla fede. E’ innegabile che l’Iran non sia una Repubblica, ma una teocrazia ed auspico una maggiore attenzione alle minoranze etniche. A testimoniare il fatto che siano in pericolo è la storia di Mahsa Amini le cui origini curde hanno costituito un’aggravante per la sua condanna a morte. Oggi #mahshaamini è fra gli hashtag più usati al mondo su Instagram e questo ci fa capire quanto sia importante non tacere. Siamo tutti Mahsa Amini".

"L’installazione di Howtan Re è costituita dalle opere inserite nella Chiesa -spiega Don Walter Insolero, Rettore della Basilica Santa Maria in Monte Santo– è costituita da tutto l’ambiente, dalle luci e anche dalle opere preesistenti. Questa totalità racconta un immaginario incontro tra Maria e Gesù in un momento di profondo dolore per la sofferenza delle donne iraniane. Perché l’Arte è accoglienza, inclusione, è cultura, favorisce la fratellanza e l’incontro fra gli ideali comuni di religioni diverse".

L’esposizione, il cui sottotitolo è 'Quaresima 2023', si inserisce nel ciclo Arte e Liturgia del progetto ‘Una porta verso l'infinito: 'L'Uomo e l'Assoluto nell'arte', promosso da Monsignor Walter Insero, Rettore della Chiesa degli artisti. L’evento è patrocinato dall’Associazione Cultura Italiae e da Simona Luciani.

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