La Squadra mobile di Cagliari, in collaborazione con quella di Nuoro, ha individuato e arrestato Pasquale Scanu, 39enne latitante condannato dalla Corte d'Assise di Napoli alla pena di 28 anni di reclusione per sequestro di persona a scopo di estorsione.
La Squadra mobile di Cagliari, in collaborazione con quella di Nuoro, ha individuato e arrestato Pasquale Scanu, 39enne latitante condannato dalla Corte d'Assise di Napoli alla pena di 28 anni di reclusione per sequestro di persona a scopo di estorsione. La vicenda, sulla quale si sono concentrate le indagini della Direzione distrettuale antimafia di Napoli, è quella del sequestro dell'imprenditore nolano Antonio Buglione, titolare di una società di vigilantes, avvenuto il 12 settembre 2010 in provincia di Napoli.
Secondo quanto emerso dalle indagini, a sequestrare Buglione furono cinque sardi che il 12 settembre 2010 segregarono Buglione nelle campagne circostanti; la vittima però, dopo due giorni di prigionia, è riuscito a liberarsi ma i rapitori non dandosi per vinti continuarono a chiedere 5 milioni di euro, poi ridotti a 2, annunciando un nuovo sequestro. Dopo la fuga Buglione aveva però guidato gli investigatori verso la pista isolana, avendo riconosciuto l'accento sardo nei dialoghi tra i tre carcerieri. Nel maggio del 2013 la Corte d'Assise di Napoli ha condannato tutti e 5 i sequestratori a pene che vanno dai 3 ai 28 anni di reclusione.
Solo Scanu era riuscito a far perdere le sue tracce finché gli investigatori di Cagliari lo hanno rintracciato a Olbia e lo hanno bloccato mentre passeggiava in bicicletta. Quando gli agenti lo hanno bloccato era in possesso di una pistola semiautomatica con matricola abrasa. Rintracciato anche il suo rifugio: una casa in legno, in aperta campagna, quasi fatiscente nella quale vi era una sola stanza con un divano, una piccola cucina e poche suppellettili.