"La lezione da non dimenticare mai è quella della ferocia e spesso della irrimediabile irrazionalità della guerra". Lo ha detto Giorgio Napolitano, oggi a Cassino per commemorare i 70 anni della distruzione della città durante la seconda guerra mondiale.
"Quel che ha contato e conta -ha aggiunto il capo dello Stato- è guardare avanti, non dimenticando mai la lezione: basta con le guerre, mai più guerre ciecamente concepite e ciecamente distruggitrici. In Europa, con l'unità tra i nostri popoli, con l'integrazione tra i nostri paesi, ci siamo riusciti. Ma non lontano dai nostri confini, abbiamo ancora avuto negli anni No vanta i conflitti esplosi nell'area dell'ex Jugoslavia, conflitti non meno brutali di quelli della seconda guerra mondiale. E si è riusciti a spegnerli solo aprendo ai popoli e ai paesi dei Balcani occidentali la prospettiva dell'Europa unita".
Il capo dello Stato si è commosso nel ricordare i caduti, soprattutto quelli polacchi, durante le durissime battaglie di Cassino: "non deve comunque mai oscurarsi il senso della riconoscenza di noi italiani per i combattenti delle più diverse provenienze ed etnie che sotto le bandiere alleate furono impegnati per mesi nelle condizioni più ingrate per superare la linea Gustav e aprire la strada alla liberazione di Roma. E vorrei citare in particolare l'apporto straordinario del corpo d'armata polacco del generale Anders: lo cito -ha detto Napolitano- perchè ho constatato, nei miei incontri con il presidente di quel paese, quanto fortemente se ne coltivi lì il ricordo ammirato". E' indispensabile, ha concluso Napolitano, "lasciarci definitivamente dietro le spalle un passato come quello che oggi qui ricordiamo, per rafforzare e diffondere la pace sulla base di una effettiva giustizia e coesione sociale".