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Nascono gli ecosistemi innovazione territoriale, Mur pubblica bando per 1,3 mld

30 dicembre 2021 | 21.08
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Reti di università, enti pubblici di ricerca e territoriali e soggetti pubblici e privati, ne sono previsti 12 di cui 5 dovranno essere nel Mezzogiorno

Pubblicato sul sito del ministero dell’Università e della Ricerca il bando per la "presentazione di proposte di intervento per la creazione e il rafforzamento di Ecosistemi dell'innovazione territoriali", previsto tra le misure di ricerca in filiera del Piano nazionale di ripresa e resilienza, con un investimento di 1,3 miliardi di euro. Il Mur spiega che attraverso questo avviso pubblico il ministero finanzia la creazione di 12 Ecosistemi dell’innovazione a livello territoriale, regionale o sovraregionale, di cui 5 nel Mezzogiorno. Gli ecosistemi sono reti di università statali e non statali, enti pubblici di ricerca, enti pubblici territoriali, altri soggetti pubblici e privati altamente qualificati e internazionalmente riconosciuti, e intervengono su aree di specializzazione tecnologica coerenti con le vocazioni industriali e di ricerca del territorio di riferimento, promuovendo e rafforzando la collaborazione tra il sistema della ricerca, il sistema produttivo e le istituzioni territoriali.

Gli Ecosistemi dovranno essere organizzati con una struttura di governance di tipo Hub & Spoke, con l’Hub che svolgerà attività di gestione e coordinamento e gli Spoke quelle di ricerca. Gli Ecosistemi – per i quali si prevede un finanziamento tra 90 e 120 milioni di euro ciascuno – hanno l’obiettivo di agevolare il trasferimento tecnologico e accelerare la trasformazione digitale dei processi produttivi delle imprese in un’ottica di sostenibilità economica e ambientale e di impatto sociale sul territorio.

Il Mur sottolinea che le risorse a disposizione andranno a finanziare attività di ricerca applicata, di formazione per ridurre il disallineamento tra le competenze richieste dalle imprese e quelle offerte dalle università, la valorizzazione dei risultati della ricerca con il loro trasferimento all’impresa, il supporto alla nascita e sviluppo di start-up e spin off da ricerca, promuovendo le attività e i servizi di incubazione e di fondi venture capital.

40% risorse destinate al Mezzogiorno, 40% personale dovrà essere donna

Le proposte per la creazione degli ecosistemi dovranno, tra gli altri criteri, prevedere che almeno il 40% delle risorse finanziarie sia destinato ad attività realizzate nelle regioni del Mezzogiorno e che almeno il 40% del personale assunto o destinatario di borse di studio o di ricerca a tempo determinato sia donna. È inoltre richiesto che ogni ecosistema si avvalga di almeno 250 persone coinvolte nel programma di ricerca e innovazione e che il numero di Spoke si compreso tra un minimo di 5 e un massimo di 10. I proponenti potranno presentare le proposte progettuali – che dovranno essere accompagnare da lettere di endorsment da parte dei Presidenti delle Regioni coinvolte come sedi di Hub – esclusivamente attraverso la piattaforma informatica Gea del ministero dell’università e della ricerca, a partire dalle ore 12 del 24 gennaio e fino allo stesso orario del 24 febbraio 2022.

Per definire i progetti finanziabili, sono previste due fasi di valutazione alle quali ne seguirà una negoziale. La valutazione tecnico-scientifica sarà svolta da sei distinti panel, composti ognuno da 3 a 5 esperti individuati dal Comitato Nazionale per la Valutazione della Ricerca (Cnvr), riferiti ai grandi ambiti di intervento del Programma Nazionale per la Ricerca 2021-2027 (salute; cultura umanistica, creatività, trasformazioni sociali, società dell’inclusione; sicurezza per i sistemi sociali; digitale, industria, aerospazio; clima, energia, mobilità sostenibile; prodotti alimentari, bioeconomia, risorse naturali, agricoltura, ambiente), e coadiuvati da 2 esperti dell’Agenzia di Coesione 1 del ministero dello Sviluppo economico. La durata del progetto è di 3 anni a partire dalla data che sarà indicata nel decreto per la concessione del finanziamento, con proroghe eventualmente concesse dal Mur non oltre il 28 febbraio 2026.

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