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Natale 2020, Sorrentino: "Anziani meglio soli ma vivi"

05 dicembre 2020 | 13.03
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Il neurologo all'Adnkronos Salute: "Il miglior regalo che possiamo fare loro è tutelarli"

(Fotogramma)
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Mentre ancora non si placano gli scontri politici sulle misure anti-Covid per le feste di fine anno, le famiglie italiane si preparano a fare i conti con un Natale diverso, più solitario, specie per gli anziani.

"E' vero, i livelli di depressione sono in aumento, specie fra gli anziani, però dobbiamo essere chiari: quest'anno meglio soli, ma vivi. Proprio i lunghi pranzi affollati di parenti e amici tipici delle feste sono la situazione ideale per il virus. Dunque in questo Natale di pandemia facciamoci del bene e pensiamo a tutelare i più fragili, ma anche tutti noi". E' il messaggio del neurologo Rosario Sorrentino, divulgatore scientifico e autore del volume 'La paura ci può salvare' (Solferino) che, parlando con l'Adnkronos Salute, invita a pensare ai programmi di fine anno cambiando prospettiva.

"Tradizionalmente questo è un momento in cui le emozioni del ritrovarsi insieme prevalgono sulla ragione - dice - ma quest'anno bisogna fare il contrario. Pensiamo ai molti anziani terrorizzati dal virus", che magari ha colpito amici o parenti, "ecco: il miglior regalo che possiamo fare loro è tutelarli. Questo vuol dire limitarsi a riunioni ristrettissime, senza superare i limiti consigliati e rispettando igiene e distanziamento. I nostri nonni rischiano la vita, e non solo loro. Se, infatti, esistono anche anziani che con un atteggiamento 'stoico' insistono per non perdere quello che potrebbe essere l'ultimo Natale con i nipoti, occorre essere consapevoli del fatto che con Covid-19 non rischiano pesanti conseguenze soltanto loro. E che proprio le riunioni in famiglia e con gli amici possono trasformarsi in mini-focolai, con nonni, zii e nipoti contagiati".

Ecco allora che "ci troveremmo a fare i conti con il senso di colpa per aver, magari inconsapevolmente, contagiato una persona amata. E' dura perdonarsi. Ecco perché, anche dopo i colloqui con i miei pazienti, l'invito è a far prevalere la razionalità sulle emozioni anche in questo Natale in pandemia", dice Sorrentino.

"Uno scatto di responsabilità che, oltretutto, ci può tornare utile a livello di crescita personale. Mi rendo conto che in gioco c'è una dolorosa rinuncia, ma diventeremo più consapevoli dell'effetto dei nostri comportamenti. Insomma, queste regole sono dolore ma doverose, perché più di 800 morti al giorno non possono essere dimenticati", conclude il neurologo.

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