Sono stati definitivamente confiscati beni per 20 milioni di euro alla cosca dei Gallico tra cui il noto bar Caffè Chigi di piazza Colonna a Roma. Con una decisione assunta il 23 aprile scorso infatti, la Corte di Cassazione, rigettando l'impugnazione proposta contro la sentenza della Corte d'Appello di Roma, ha definitivamente confermato il sequestro e la confisca dei beni nei confronti di Nicola Defina, 39 anni, nato a Toronto (Canada) e residente a Sant'Onofrio (Vibo Valentia), pregiudicato per vari reati finanziari, fallimentari e truffa.
Le indagine svolte a suo tempo avevano permesso di accertare che Defina aveva costituito un ''impero economico personale'', reinvestendo in attività commerciali di vario tipo (centri estetici, negozi di calzature, attività di ristorazione) e società finanziarie con sede a Roma, i proventi delle sue attività illecite, ricavati tramite la concessione a terzi di false garanzie fideiussorie, truffe e altri reati di natura finanziaria.
Nelle sue attività, Defina si avvaleva del sostegno economico della compagna Sandra Zoccali, anche lei pregiudicata, ex moglie di Domenico Greco, 64enne di Palmi, pluripregiudicato e ritenuto contiguo a elementi di primo piano della cosca della 'ndrangheta dei Gallico di Palmi. (segue)