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Torino

Post choc del senatore 5S, poi le scuse

02 aprile 2019 | 10.50
LETTURA: 4 minuti

Messaggio di solidarietà per Appendino di Airola con un singolare post scriptum: "Bombaroli bravi di una volta sapevano chi colpire e pagavano di persona, di gente così non ce n'è più". Poi il passo indietro del senatore: "Mie parole inopportune"

(Fotogramma)
(Fotogramma)

Un post di solidarietà per Chiara Appendino diventa un boomerang per il senatore M5S, costretto a scusarsi dopo le proteste dell'opposizione. A scriverlo nella serata di ieri Alberto Airola che, rivolgendosi a "quei o quel miserabile che ha spedito un pacco bomba" alla sindaca di Torino, allega al post un post scriptum che ha sollevato non poche obiezioni nei commenti. Dopo aver invitato i responsabili a fare "un salto a casa mia che glielo faccio ingoiare il loro cazzo di pacco" - sempre "se avete gli attributi, conigli" scrive -, il senatore pentastellato passa quindi a una singolare 'reprimenda' degli attentatori. "PS Sbaglia/te sempre obiettivo - sottolinea Airola -. Non capite proprio nulla di Istituzioni. Siete troppo ignoranti per fare i bombaroli. Quelli bravi di una volta sapevano chi colpire e pagavano di persona, evidentemente di gente così, non ce n'è più. È rimasta - conclude - la feccia peggiore".

Sconcertati i commentatori, che da ieri sera e con oltre 150 messaggi hanno domandato al senatore a più riprese cosa intendesse per "quelli bravi di una volta", invitandolo a cancellare il post o almeno il post scriptum - definito "offensivo verso tutte le vittime e i familiari di quelli che tu ironicamente hai definitivo bravi" - e a moderare i toni: "Senatore - commentano -, stia calmo e ricordi che è un'istituzione, non un giustiziere della notte, al netto della sua rabbia sacrosanta, non esageri".

LE SCUSE DI AIROLA - Il post di Airola non ha suscitato stupore solo nei commentatori. A indignarsi anche l'opposizione, che in mattinata ha chiesto al M5S di dissociarsi dalle affermazioni del suo senatore. In mattinata e in piena bufera, Airola ha quindi deciso di chiedere scusa attraverso una nota ufficiale: "La notizia del pacco bomba recapitato a Chiara Appendino mi ha riempito di rabbia e indignazione. Si tratta dell'ennesimo atto vile commesso da individui violenti e senza dignità ai danni dei miei concittadini e di un'amministrazione onesta e coraggiosa che agisce nel loro unico interesse. Per questo - spiega il senatore -, ho scritto d'impeto parole di accusa agli aggressori comunque inopportune. Di questo mi scuso. Quello che volevo dire è che ammantarsi dell'identità storica anarchica e dei suoi riferimenti culturali per coprire sotto una presunta emulazione un banale quanto vigliacco atto di violenza è patetico e gravissimo".

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