Un transgender ha intenzione di intraprendere un'azione legale contro un barbiere del sud della California che si è rifiutato di tagliargli i capelli, dichiarando di servire solo "uomini" per motivi religiosi. A riportare la notizia è il 'Guardian'. Il protagonista della storia, un sergente dell'esercito degli Stati Uniti, ha detto che il rifiuto è doloroso e offensivo per le persone Lgbt. Secondo gli esperti di diritto l'episodio rappresenta una chiara violazione delle leggi anti-discriminazione della California.
"Mi ha ferito e non voglio che altri vivano la stessa esperienza", ha detto il 24enne, che vive vicino a Mira Loma, a circa 50 miglia a est di Los Angeles. "C'è una separazione tra Chiesa e Stato. E - ha sottolineato - se offri servizi al pubblico tutti devono avere il diritto di accedervi". Il proprietario del negozio di barbiere non ha contestato i fatti, pur osservando che il cliente non gli spiegato di essere un uomo transgender. "Non siamo assolutamente contro il movimento Lgbt", ha assicurato il barbiere al 'Guardian'. "Noi semplicemente non tagliamo i capelli alle donne. E' un tradizionale negozio di barbiere per uomini".
La controversia è l'ultima di una serie di casi negli Stati Uniti riguardo al diritto delle persone Lgbt di accedere ai servizi commerciali di privati. Diversi conservatori cristiani proprietari di negozi hanno sostenuto in tribunale che la loro religione dà loro il diritto di allontanare dai loro esercizi determinati clienti.
L'Unruh Civil Rights Act della California vieta alle imprese di discriminare i clienti sulla base dell'orientamento sessuale o dell'identità di genere. "Devono rispettare la legge", ha detto il 24enne al quale è stato rifiutato il taglio di capelli. "Ho cercato di spiegare che ero transgender e il barbiere mi ha risposto: 'Non importa, signora, noi facciamo solo tagli da uomo'".
