Prevista una forte affermazione per il leader del PVV, partito di estrema destra. Secondo gli ultimi pronostici, il movimento potrebbe essere in grado di esprimere 5 deputati dei 26 che elegge il paese
Uno dei primi due paesi ad andare alle urne per le elezioni europee - l’Olanda -è anche uno di quelli che potrebbe riservare maggiori sorprese al momento dello spoglio delle schede, con la prevista forte affermazione di Geert Wilders, il leader del PVV, partito di estrema destra, antieuropeo e anti-immigrati.
Secondo gli ultimi pronostici, il movimento sarebbe infatti uno dei partiti più seguiti dall’elettorato e potrebbe essere in grado di esprimere 5 deputati dei 26 che elegge il paese.
Il partito liberale di destra VVD del premier Mark Rutte dovrebbe riuscire a mantenere i suoi tre legislatori, mentre sembra destinato a retrocedere il socialdemocratico socio di coalizione del VVD, PvdA.
Tradizionalmente l’elettorato olandese non vota in massa per le europee: nel 2009 la partecipazione al voto è stata del 37 per cento. Wilders si è coalizzato in vista del voto con il Front National di Marine Le Pen e proprio in quell’occasione ha annunciato “l’inizio della liberazione in Europa dal mostro di Bruxelles”.
Un discorso che fa presa su un elettorato che nel 2005 si espresse contro il progetto di costituzione europea ed in cui un terzo della popolazione è euroscettica. Ma se le tesi euroscettiche hanno seguito, l’avvicinamento con il Front National e la netta presa di posizione anti-immigrati di Wilders - autore nel 2008 del cortometraggio anti-Islam ‘Fitna’ - hanno provocato non pochi malumori e defezioni nel partito.
Wilders ha inoltre sempre coltivato una relazione speciale con Israele, e il Centro olandese di informazione e documentazione su Israele (CIDI) non ha mancato di attaccarlo per essersi alleato con un movimento il cui fondatore si è espresso a più riprese in modo apertamente antisemita.
