Processo al via il 23 febbraio
E’ stato rinviato a giudizio Raul Esteban Calderon, l'argentino accusato dell'omicidio di Fabrizio Piscitelli, noto come ‘Diabolik’, ucciso con un colpo di pistola alla testa il 7 agosto del 2019 nel parco degli Acquedotti a Roma, e del delitto di Selavdi Shehaj, detto 'Passerotto', avvenuto sulla spiaggia di Torvaianica il 20 settembre 2020. L'accusa nei suoi confronti è di omicidio volontario aggravato dal metodo mafioso e detenzione abusiva di armi dopo l’inchiesta condotta dai pm della Direzione Distrettuale Antimafia di Roma, coordinati dai procuratori aggiunti Michele Prestipino e Ilaria Calò. In relazione all'omicidio dell’albanese Selavdi Shehaj, oltre all'argentino, andranno a processo anche Enrico Bennato e Giuseppe Molisso. Il gup ha fissato il processo per l’omicidio Piscitelli davanti alla Corte d’Assise di Roma il 23 febbraio, mentre quello per il delitto di Torvaianica si terrà a Frosinone il 20 febbraio.
“Gli elementi a carico di Raul Esteban Calderon sono indiscutibili”, avevano detto nella scorsa udienza i pm di Roma Corrado Fasanelli e Rita Ceraso. Quanto all’omicidio di Torvaianica, secondo l’atto di accusa dei pm, Enrico Bennato e Calderon "con premeditazione e agendo in concorso tra loro e con altra persona allo stato non identificata che fungeva da palo – si legge nel capo di imputazione - agendo travisati dall'uso di mascherine e caschi integrali al momento della fuga, si portavano in pieno giorno sul lungomare di Torvaianica frazione di Pomezia e all'altezza del chiosco denominato ‘Bora Bora’ e a distanza ravvicinata esplodevano due colpi di arma da fuoco con una pistola calibro 7,65 browning colpendo al collo Shehaj" uccidendolo.
Per questo omicidio, aggravato dal metodo mafioso perché "maturato nell’ambito del contrasto tra associazioni criminali organizzate", Molisso è accusato di aver condiviso con Raul Calderon "la pianificazione di tempi e modi dell'omicidio e provvedeva al reperimento di un'arma da fuoco calibro 9 non utilizzata in occasione del delitto e del ciclomotore viceversa utilizzato, consegnati entrambi a Calderon, tramite Guido Cianfrocca e Luca De Rosa". Anche per questi ultimi la procura ha chiesto e ottenuto il rinvio a giudizio. Nel procedimento risultano come parti offese i familiari di Piscitelli e Shehaj.