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Omicidio Ramelli, scontri con polizia: tre feriti

29 aprile 2019 | 19.23
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Il corteo della destra era partito, quasi di corsa, sfidando i divieti della questura. Oltre a quello portato via dall'ambulanza e colto da malore, altri due manifestanti con ferite alla testa (VIDEO).

Foto Adnkronos
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Scontri a Milano in viale Romagna, a pochi metri da Piazzale Susa. Il corteo della destra per ricordare Sergio Ramelli, militante del Fronte della Gioventù assassinato nel 1975, è partito quasi di corsa, sfidando i divieti della Questura nel giorno dell'anniversario della morte del ragazzo. La polizia in tenuta antisommossa, ha fermato i manifestanti: tre i feriti. Oltre a quello portato via dall'ambulanza e colto da un malore dopo una caduta, altri due avrebbero riportato ferite alla testa: uno di loro sanguinava dal volto (VIDEO). Diverse le versioni sul primo ferito. Secondo alcuni, sarebbe caduto a terra durante le cariche e avrebbe picchiato la testa. Secondo un'altra versione, l'uomo sarebbe stato colpito da una manganellata. Non ci sono bandiere politiche, ma solo un grande tricolore tra le file del corteo. "Vogliamo andare a salutare il camerata Ramelli, un morto, uno dei nostri, cosa aspettiamo?" ha detto un militante di estrema destra, urlando contro la polizia. "E' un nostro diritto", ribatte ad alta voce un altro militante, nel silenzio, fermo davanti agli agenti in tenuta antisommossa. Il corteo antifascista, 'avversario', è al momento fermo in via Pascoli ma non ancora sciolto. 



Non c'erano solo i militanti di estrema destra, tra gli altri, il presidente di Casapound Italia Gianluca Iannone, ma anche alcuni parlamentari ed esponenti politici di altri partiti. Sono stati visti al presidio, ad esempio, Carlo Fidanza (Fdi), Paola Frassinetti (Fdi) e Marco Osnato (Fdi). Presente anche Max Bastoni, il consigliere regionale e comunale della Lega a Milano. Prima che il corteo iniziasse a sfilare, Bastoni ha spiegato la sua posizione: "Oggi dovrebbe essere semplicemente una manifestazione per ricordare un ragazzo che è stato ammazzato". E sulla partenza o meno del corteo aveva detto: "Dovrebbero farlo comunque perché è sbagliato il principio: non si può non autorizzare una manifestazione quando ce ne sono altre in città che minacciano violenze e subbugli nei confronti di chi vuole manifestare in maniera pacifica". 




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