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Omicidio Sacchi, pm: "Luca ucciso con violenza gratuita"

11 febbraio 2022 | 11.44
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Requisitoria nell’aula bunker di Rebibbia: "La vittima è stata fatta passare come accusato. Da Anastasia e Princi mistificazioni e depistaggi"

(Foto da Facebook)
(Foto da Facebook)

"L’omicidio di Luca Sacchi è stata una vicenda paradossale, in cui la vittima è stata fatta passare come accusato. In questo processo c’è chi ha da subito mistificato i fatti, con veri e propri depistaggi, cercando di far passare tutto come una rapina andata male. Princi, che ha tradito l’amico Luca, Anastasia che inizialmente ha mentito e poi ha continuato a omettere i fatti". Così la pm Giulia Guccione nella sua requisitoria nell’aula bunker di Rebibbia, al processo per l’omicidio di Luca Sacchi, ucciso con un colpo di pistola alla testa nella notte tra il 23 e 24 ottobre 2019 davanti a un pub nella zona di Colli Albani a Roma.

"Senza questi atteggiamenti oggi avremmo maggiori elementi, ma fortunatamente abbiamo potuto chiarire e comprendere il contesto in cui è avvenuto questo omicidio - ha aggiunto - Sono bastati 31 secondi per togliere la vita a un ragazzo, ma perché è stato ucciso Luca? Lo zaino era già nelle mani di Pirino, il grilletto quindi è stato premuto da Del Grosso con gratuita violenza".

Non hanno retto alla commozione i familiari di Luca Sacchi mentre la pm Guccione in aula ricostruiva le fasi dell’omicidio del giovane. In lacrime il padre Alfonso, fuori dall’aula bunker di Rebibbia, accanto alla madre e al fratello di Luca.

A processo con rito ordinario, davanti alla prima corte di assise, ci sono Valerio Del Grosso, autore materiale del delitto, e Paolo Pirino, i due ventenni di San Basilio protagonisti dell’agguato mortale, Marcello De Propris, che consegnò l'arma del delitto, il padre di quest'ultimo, Armando, accusato della detenzione della pistola, e Anastasiya Kylemnyk, coinvolta nella seconda tranche dell'inchiesta, per la violazione della legge sugli stupefacenti e parte lesa nel procedimento perché vittima della rapina dello zainetto in cui sarebbero stati i settantamila euro per comprare 15 chili di marijuana.

"I soldi che Valerio Del Grosso e Paolo Pirino cercavano nello zaino erano in realtà nell’auto di Anastasia. Ritengo che dopo l’incontro in cui Princi ha mostrato i soldi nello zaino lei sia ripassata dall’auto e li’ abbia lasciato il denaro", ha detto ancora Guccione nel corso della sua requisitoria. Giovanni Princi, l'ex compagno di scuola di Luca Sacchi, è stato già condannato a 4 anni con rito abbreviato per violazione della legge sulla droga. "Se Pirino e Del Grosso avessero preso i 70mila euro, Giovanni Princi li avrebbe rivendicati, invece non lo fa, perché i soldi in realtà erano nell’auto di Anastasia, non nello zainetto rosa, preso da Pirino. Anastasia, forse per precauzione, aveva nascosto i soldi in auto. E dopo l’agguato a Sacchi, Princi viene in possesso delle chiavi dell’auto" ha aggiunto la pm.

"Con la propria attività Anastasia ha favorito l’occultamento dei 70mila euro, soldi che evidentemente sono stati utilizzati da Princi e immessi nuovamente nel circuito criminale della droga" ha sottolineato il pm.

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