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Omicidio Scazzi, pg della Cassazione: "Sabrina rimanga in carcere"

27 giugno 2014 | 14.38
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La difesa della 23enne di Avetrana, condannata in primo grado all'ergastolo per l'omicidio della cugina, chiede i domiciliari: "E' stato qualificato come delitto d'impeto e quindi non si vede come possa essere reiterato''

Omicidio Scazzi, pg della Cassazione:

Sabrina Misseri, la 23enne di Avetrana condannata in primo grado all'ergastolo per l'omicidio di Sarah Scazzi, deve rimanere in carcere. Lo chiede il sostituto procuratore generale della Cassazione, Antonio Gialanella, sollecitando, ai giudici della prima sezione penale, la bocciatura del ricorso presentato dalla difesa di Sabrina contro l'ordinanza del Tribunale della libertà di Taranto dello scorso 18 febbraio.

In particolare, secondo i difensori di Sabrina -Franco Coppi e Nicola Marseglia- dopo 4 anni sarebbe superata la necessità delle esigenze cautelari per la giovane. ''Fermo restando che riteniamo Sabrina Misseri innocente - ha spiegato il prof. Coppi - dobbiamo considerare che il delitto di Sarah Scazzi è stato qualificato come delitto d'impeto e quindi non si vede come possa essere reiterato''.

D'altra parte, hanno fatto notare ancora i legali di Sabrina Misseri, ''dopo 4 anni di custodia cautelare patiti da Sabrina, riteniamo che i domiciliari andrebbero più che bene''.

L'omicidio di Sarah Scazzi è avvenuto nell'agosto del 2010. In primo grado sono state condannate all'ergastolo Sabrina Misseri e la madre Cosima Serrano. Il padre Michele è stato condannato a 8 anni solo per soppressione di cadavere. Il verdetto della Cassazione è atteso in serata.

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