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Omicidio stradale: vedova vittima, ok a nuova legge ma ci sono molte lacune

30 ottobre 2015 | 15.46
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Marina Fontana  con il marito ucciso in autostrada
Marina Fontana con il marito ucciso in autostrada

"Esprimiamo il nostro apprezzamento per il lavoro svolto fino a qui, perché rappresenta un grande passo in avanti, sulla strada per giungere ad una buona legge. Ma ci preme anche sottolineare che la mancanza nel testo della fattispecie sulla distrazione “consapevole” dovuta all’uso non consentito di cellulari e apparecchi elettronici, rappresenta una grave lacuna che dovrà essere colmata". Così Marina Fontana, vedova di Roberto Cona, vittima della strada, commenta l'ok della Camera all'introduzione del reato di omicidio stradale. "Ricordo che è la causa del 51% degli incidenti con morti e feriti gravi", dice.

"Il buon senso ci suggerisce che chi uccide perché mentre sta guidando si distrae per inviare o leggere un sms, un messaggio di posta elettronica, di whatsapp, o guardare un film sul tablet, oppure parlare al telefonino senza vivavoce e senza auricolare, o addirittura per farsi un selfie, è consapevole, almeno quanto chi uccide mettendosi alla guida sotto l’effetto di alcol e droga o viaggiando ad una velocità di molto superiore ai limiti consentiti - dice Marina Fontana che da anni conduce una battaglia - Ma se questo non verrà sancito dalla legge si rischia di produrre un effetto pratico di “legittimazione” di questi comportamenti intesi come attenuanti. Qualcuno potrà dire: 'Ha ucciso una persona investendola sulle strisce o schiantandosi contro un altro mezzo, perché stava leggendo un sms. Ah beh, allora non è omicidio stradale è solo omicidio colposo'. Il Parlamento ha il dovere di definire le regole della nostra convivenza civile, ed è chiamato a dare al nostro Paese uno strumento efficace di prevenzione e repressione di un fenomeno sociale in allarmante crescita qual è quello dei comportamenti irresponsabili alla guida. Fate in modo che l’istituzione del reato di omicidio stradale sia fatto con una legge giusta e completa, che non dia più margini di impunità ai responsabili di così gravi delitti".

"Risponderete cosi anche al desiderio di giustizia delle vittime della strada e dei loro familiari che con lucidità e senza spirito di vendetta si battono da anni, sapendo bene, che qualsiasi norma venisse approvata non avrebbe effetti sulle vicende processuali che li riguardano - aggiunge - Noi saremo come sempre rispettosi delle istituzioni e delle persone che le rappresentano, ma continueremo a far sentire forte la nostra voce perché riteniamo questa una battaglia per costruire uno strumento di civiltà giuridica del quale il nostro Paese non può più fare a meno.La politica può ancora fare delle scelte responsabili, noi non smetteremo di pretendere attenzione e responsabilità. Non molleremo. Non possiamo mollare la presa, non possiamo avere cali di attenzione, i nostri morti ci impongono di rimanere lucidi e di presidiare che non venga meno l'attenzione al tema e a quello che ancora non è previsto".

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