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Ordini religiosi: "Vergogna per abusi è punto non negoziabile"

19 febbraio 2019 | 12.46
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Documento alla vigilia del summit in Vaticano: "Non ci siamo accorti di quanto stava accadendo"

(Fotogramma)
(Fotogramma)

di Enzo Bonaiuto

"Abbassiamo il capo per la vergogna: l'abuso di bambini è un male ovunque e in ogni tempo, questo punto non è negoziabile". E' quanto affermano gli ordini religiosi in un documento redatto alla vigilia del summit in Vaticano sulla pedofilia e l'abuso di minori nella Chiesa. "Nella nostra attività di religiosi, ci imbattiamo in molte situazioni in cui i bambini sono abusati, trascurati, maltrattati e indesiderati - confessano - Assistiamo al fenomeno dei bambini-soldato; alla tratta di minori; all’abuso sessuale di minori; all’abuso fisico ed emotivo dei minori. Il loro grido di aiuto ci interpella. Come adulti, come cristiani e come religiosi, vogliamo impegnarci per far sì che le loro vite possano cambiare e che le situazioni in cui crescono possano migliorare".

I religiosi osservano che "i bambini sono i più vulnerabili nelle nostre società. I bambini poveri, disabili o indigenti, o che vivono ai margini, appartenenti a classi sociali o caste più basse, possono avere una vulnerabilità particolare. Sono considerati oggetti, da usare e abusare". Quanto all'abuso sessuale nella Chiesa, "è una storia che continua da decenni; una storia che racchiude il dolore immenso di coloro che hanno subito l’abuso".

E allora: "Abbassiamo il capo per la vergogna quando ci rendiamo conto che tali abusi si sono verificati nelle nostre Congregazioni e Ordini e nella nostra Chiesa. Abbiamo imparato che coloro che abusano nascondono deliberatamente le loro azioni e sono manipolatori. Per definizione, è difficile scoprire questi abusi. La nostra vergogna è ancora maggiore perché non ci siamo accorti di quanto stava accadendo. Non abbiamo riconosciuto i segnali di allarme o non siamo riusciti a prenderli in seria considerazione".

In riferimento al summit in Vaticano, gli ordini religiosi ammettono che "un incontro di tre giorni è un tempo breve. Tuttavia, crediamo che con i venti del cambiamento che soffiano nella nostra Chiesa e con la buona volontà da parte di tutti, possano essere avviati importanti processi e strutture di rendicontazione responsabile, mentre quelli già esistenti vengono rafforzati".

Papa Francesco "ha mostrato la via da seguire in molte di queste aree; ha riconosciuto il dolore e la colpa; ha incontrato i sopravvissuti; ha riconosciuto i propri errori e il bisogno di imparare da loro. Da parte nostra, ci impegniamo a fare tutto il possibile per ascoltare meglio i sopravvissuti, riconoscendo umilmente che non è sempre stato così". Inoltre, "deve essere chiaro che, qualunque sia la cultura e il contesto, l'abuso di minori non è mai permesso e non è tollerabile".

In tal senso, si sottolineano senza infingimenti "errori di giudizio, lentezza nell’azione, negazione e, a volte, insabbiamento. Abbiamo ancora bisogno di conversione e vogliamo cambiare. Vogliamo agire con umiltà. Vogliamo vedere i nostri punti ciechi. Vogliamo denunciare ogni abuso di potere. Ci impegniamo a intraprendere un percorso con coloro che serviamo, avanzando con trasparenza e fiducia, onestà e sincero pentimento", chiedendo a tutti "perdono per i nostri fallimenti".

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