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Il tweet

"Ostaggi di un quaquaraquà", sui social #DiMaioBasta

31 agosto 2019 | 12.34
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(Fotogramma)
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"E noi che pensavamo che il suo problema più grosso fosse quello con i congiuntivi... Siamo inguaribilmente 'buonisti'". "Un uomo mediocre. Un leader pessimo. Un politico ridicolo. Un ministro fallimentare. Un quaquaraquà presuntuoso. #DiMaioBasta. Rivolta social a colpi di tweet contro Luigi Di Maio. Un attacco social, definito di "grande violenza" dallo stesso Claudio Borghi, presidente leghista della Commissione Finanze della Camera, che ci vede dietro la "propaganda social di Renzi e che dovrebbe "far capire molte cose a chi pensa che questo governucolo, se mai partisse, possa durare". "Lasciare la trattativa" in mano sua "è da masochisti. Il m5s non ha capito ancora un cazzo". "Ma vi rendete conto nelle mani di chi avete messo l'Italia?" e c'è chi urla al sequestro. "Se qualcuno sta leggendo, per favore ci aiuti, siamo tenuti in ostaggio da 14 mesi da un gruppo di incompetenti, siamo allo stremo, fate qualcosa, non è uno scherzo. Gli Italiani" si firmano. "Almeno l'altro aveva bevuto i Mojito, #DiMaio è pure sobrio" cinguettano. E a tenere banco sono i celebri 20 punti di programma con la foto di Mattarella che lo interroga sulle tabelline. "I nostri 20 punti sono imprescindibili: 1° No Tav, 2° Sì Tav, 3° No Tap, 4° Sì Tap, 5° Si Vota su Rousseau, 6° Si Vota ad ottobre, 7° dec. Sicur. non si tocca, 8° Decr. Sicur. si può modificare... ecc ". "Sì, Sì .. Giggì, mò me lo scrivo.." accompagnato dalla foto di Massimo Troisi in 'Non ci resta che piangere'.

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