E' psicosi da attentato nelle scuole di Peshawar, la città del Pakistan settentrionale dove lo scorso 16 dicembre circa 150 persone, in gran parte studenti, sono morte in un assalto talebano contro un istituto frequentato da figli di militari. Da settimane sono state rafforzate le misure di sicurezza nelle scuole, realizzando impianti di sorveglianza. Ma per gli insegnanti non è sufficiente per garantire la loro sicurezza.
E' di quest'opinione Abdul Saeed, che da 15 anni insegna in un liceo statale di Peshawar. Da alcune settimane ogni mattina entra in classe ed appoggia la sua pistola carica sulla cattedra. "E' per tranquillizzare gli studenti", ha spiegato il professore, che come molti altri docenti ha ancora negli occhi le immagini della strage.
Saeed, citato dalla Cnn, ha motivato la sua decisione sostenendo che i suoi studenti sono ancora terrorizzati dall'attacco talebano. "Voltano lo sguardo alla porta ogni volta che sentono un rumore. Ora che mi vedono con una pistola non si preoccupano e possono concentrarsi sul loro lavoro, che è istruirsi", ha affermato l'insegnante.
Il terrore per un attacco, che i Talebani definirono una "rappresaglia" per l'offensiva dell'esercito contro i distretti tribali come il Waziristan del Nord e del Sud, è ancora diffuso a Peshawar, come nelle altre città del Pakistan.
Il mese scorso il governo della provincia tribale di Khyber Pakhtunkua ha annunciato lo stanziamento di circa 70 milioni di dollari per rafforzare la sicurezza nelle scuole pubbliche. Ma il responsabile locale dell'Informazione, Mushtaq Ghani, ha affermato che si tratta di una cifra insufficiente per impedire un nuovo attacco contro uno dei 35mila istituti della provincia.
Ormai comunque non c'è scuola dove non si vedano cecchini sui tetti, telecamere di sorveglianza e barriere di filo spinato. Le autorità hanno 'consigliato' agli istituti privati di dotarsi di guardie di sicurezza e di installare metal detector all'entrata. Inoltre hanno autorizzato gli insegnanti che hanno il porto d'armi a recarsi in classe con le loro pistole cariche.
Alcuni docenti come Umar Daraz, tuttavia, non sono d'accordo con la decisione. "Perché si devono esaltare armi? Se gli insegnanti portano le pistole in classe si esalta quest'arma agli occhi dei ragazzi e in futuro potrebbe spingerli a possederne" aumentando il rischio di un "uso improprio e che avvengano altre tragedie", ha affermato Daraz.
Comunque il governo locale è deciso ad andare avanti sulla sua strada di 'militarizzare' le scuole. Di recente la polizia di Khyber Pakhtunkua ha dato il via a dei corsi di addestramento per insegnanti che vogliono imparare a maneggiare le armi. Circa 20 professoresse sono state già formate. Molte di loro non avevano mai posseduto un'arma.
"La tragedia del 16 dicembre ha dato coraggio a queste donne", ha dichiarato l'ispettore Rozia Altaf, che cura i corsi. "La maggior parte sono madri che sono state lasciate indifese e che ora non lo saranno mai più", ha concluso.
