In prima fila il sindaco e i genitori di Aldo. Parla il padre: "Assassino minorenne? Non esiste civile convivenza. La testa di mio figlio scambiata per un pallone da quel ragazzo"
In migliaia, ieri sera, hanno partecipato a Palermo alla fiaccolata organizzata in ricordo di Aldo Naro, il medico 25enne ucciso in discoteca da un calcio dato alla tempia da un diciassettenne che ora è in carcere per omicidio doloso. In prima fila i genitori e la sorella di Aldo, ma anche il sindaco Leoluca Orlando. Nonostante la pioggia battente migliaia di giovani hanno partecipato silenziosi alla fiaccolata dietro uno striscione con scritto 'Aldo Naro contro ogni violenza'. In tanti si sono diretti verso il Policlinico universitario, sede della facoltà di medicina dove Naro ha conseguito la laurea con 110 e lode. Intanto il sindaco Orlando ha proclamato per il 21 febbraio una giornata di lutto cittadino.
Lo sfogo di Rosario Naro, padre di Aldo. "Sapete qual è la verità? Che la testa di mio figlio Aldo è stata presa per un pallone, con quel calcio dato con forza alla tempia la sua testa è stata presa per un pallone. Non ci sono parole per descrivere il dolore immenso che provo". "Vedere tutta questa gente qui stasera - ha detto ancora tra le lacrime - mi fa stare bene, nel dolore immenso che dalla notte di sabato provo". Parlando dell'omicida del figlio, un ragazzo di 17 anni del quartiere Zen di Palermo: "Ha appena 17 anni, siamo proprio al tracollo di qualsiasi possibilità di vedere in questa società un barlume di civile convivenza. Non dormo da cinque giorni, sono sfinito".
