cerca CERCA
Sabato 27 Aprile 2024
Aggiornato: 23:57
10 ultim'ora BREAKING NEWS

Papa alla messa di Pentecoste: "Viviamo in una 'orfanezza', soli e analfabeti spirituali"

15 maggio 2016 | 16.45
LETTURA: 3 minuti

Papa Francesco (Afp)
Papa Francesco (Afp)

Nel nostro tempo viviamo in uno stato di 'orfanezza'. Così papa Francesco nell'omelia della messa di Pentecoste celebrata nella basilica vaticana. "Anche nel nostro tempo - dice papa Bergoglio - si riscontrano diversi segni di questa nostra condizione di orfani: quella solitudine interiore che sentiamo anche in mezzo alla folla e che a volte può diventare tristezza esistenziale; quella presunta autonomia da Dio, che si accompagna ad una certa nostalgia della sua vicinanza; quel diffuso analfabetismo spirituale per cui ci ritroviamo incapaci di pregare; quella difficoltà a sentire vera e reale la vita eterna, come pienezza di comunione che germoglia qui e sboccia oltre la morte; quella fatica a riconoscere l’altro come fratello, in quanto figlio dello stesso Padre".

Di fronte a quella che il Papa definisce 'orfanezza', "si oppone la condizione di figli, che è la nostra vocazione originaria, è ciò per cui siamo fatti, il nostro più profondo 'Dna', che però è stato rovinato e per essere ripristinato ha richiesto il sacrificio del Figlio Unigenito".

Da qui l'invocazione: "Lo Spirito è dato dal Padre e ci conduce al Padre. Tutta l’opera della salvezza è un’opera di ri-generazione, nella quale la paternità di Dio, mediante il dono del Figlio e dello Spirito, ci libera dall’orfanezza in cui siamo caduti".

"La missione di Gesù, culminata nel dono dello Spirito Santo, aveva questo scopo essenziale: riallacciare la nostra relazione con il Padre, rovinata dal peccato; toglierci dalla condizione di orfani e restituirci a quella di figli", afferma Francesco citando le parole dell’apostolo Paolo, ai cristiani di Roma.

"Lo Spirito, come afferma ancora san Paolo, fa sì che noi apparteniamo a Cristo: 'Se qualcuno non ha lo Spirito di Cristo, non gli appartiene'. E consolidando la nostra relazione di appartenenza al Signore Gesù, lo Spirito ci fa entrare in una nuova dinamica di fraternità. Mediante il Fratello universale, che è Gesù - aggiunge - possiamo relazionarci agli altri in modo nuovo, non più come orfani, ma come figli dello stesso Padre buono e misericordioso. E questo cambia tutto! Possiamo guardarci come fratelli, e le nostre differenze non fanno che moltiplicare la gioia e la meraviglia di appartenere a quest’unica paternità e fraternità".

Riproduzione riservata
© Copyright Adnkronos
Tag
Vedi anche


SEGUICI SUI SOCIAL



threads whatsapp linkedin twitter youtube facebook instagram
ora in
Prima pagina
articoli
in Evidenza