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Papa Francesco in Iraq: "Disuguaglianze inaccettabili, oggi si sono dilatate"

06 marzo 2021 | 17.05
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Nella prima messa in terra irachena il monito: "Per Dio non è più grande chi ha ma chi è umile"

(Afp)
(Afp)

Dall'Iraq si leva il grido del Papa contro le diseguaglianze nel mondo. "Le disuguaglianze sono inaccettabili" oggi poi "si sono dilatate". Dice Francesco nel corso della prima messa celebrata in terra irachena. "La sapienza in queste terre è stata coltivata da tempi antichissimi. La sua ricerca da sempre affascina l’uomo; spesso, però, - osserva Bergoglio nella cattedrale caldea di Baghdad -, chi ha più mezzi può acquisire più conoscenze e avere più opportunità, mentre chi ha meno viene messo da parte. È una disuguaglianza inaccettabile, che oggi si è dilatata".

"Il Libro della Sapienza - dice Francesco - ci sorprende, ribaltando la prospettiva. Per il mondo, chi ha di meno è scartato e chi ha di più è privilegiato. Per Dio no: chi ha più potere è sottoposto a un esame rigoroso, mentre gli ultimi sono i privilegiati di Dio. Il capovolgimento è totale: i poveri, quelli che piangono, i perseguitati sono detti beati. Com’è possibile? Beati, per il mondo, sono i ricchi, i potenti, i famosi! Vale chi ha, chi può, chi conta! Per Dio no: non è più grande chi ha, ma chi è povero in spirito; non chi può tutto sugli altri, ma chi è mite con tutti; non chi è acclamato dalle folle, ma chi è misericordioso col fratello".

In Iraq tanti testimoni del Vangelo che non fanno notizia. Bergoglio incoraggia gli iracheni: " Siamo provati, cadiamo spesso, ma non dobbiamo dimenticare che, con Gesù, siamo beati. Quanto il mondo ci toglie non è nulla in confronto all’amore tenero e paziente con cui il Signore compie le sue promesse".

"Cara sorella, caro fratello, - dice Bergoglio- forse guardi le tue mani e ti sembrano vuote, forse nel tuo cuore serpeggia la sfiducia e non ti senti ripagato dalla vita. Se è così, non temere: le Beatitudini sono per te, per te che sei afflitto, affamato e assetato di giustizia, perseguitato. Il Signore ti promette che il tuo nome è scritto nel suo cuore, nei Cieli! E io oggi Lo ringrazio con voi e per voi, perché qui, dove nell’antichità è sorta la sapienza, in questi tempi si sono levati tanti testimoni, spesso trascurati dalle cronache, ma preziosi agli occhi di Dio; testimoni che, vivendo le Beatitudini, aiutano Dio a realizzare le sue promesse di pace".

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