Il Papa tuona contro il sapere fatto di formalismi che non trova contatti con la vita spirituale. Lo fa ricevendo in udienza, nell'Aula Nervi, le comunità della Pontificia Università Gregoriana, del Pontificio Istituto Biblico e del Pontificio Istituto Orientale.Il Papa pone l'attenzione su quella che definisce "una delle sfide del nostro tempo: trasmettere il sapere e offrirne una chiave di comprensionbe vitale, non un cumulo di nozioni non collegate tra loro".
Bergoglio dà atto che "la filosofia e la teologia permettono di acquisire le convinzioni che strutturano e fortificano l'intelligenza e illuminano la volontà ma tutto questo - avverte - è fecondo solo se lo si fa con la mente aperta e in ginocchio. Il teologo che si compiace del suo pensiero completo e concluso è un mediocre. Il buon teologo e filosofo ha un pensiero incompleto, sempre aperto al maius di Dio e della verità, sempre in sviluppo. Il teologo che non prega e non adora Dio finisce nel più disgustoso narcisismo". (segue)