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Parlamento Europeo ratifica lo stop ai gas refrigeranti a effetto serra

13 marzo 2014 | 11.23
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Parlamento Europeo ratifica lo stop ai gas refrigeranti a effetto serra

Il Parlamento Europeo in seduta a Strasburgo ha ratificato definitivamente l'accordo raggiunto in dicembre tra i Paesi membri per l'eliminazione progressiva, entro il 2030, dei supergas ad effetto serra usati come refrigeranti nei nostri frigoriferi, condizionatori e nelle schiume isolanti. Gli Hfc (idrofluorocarburi) sono gas introdotti a fine degli anni '80 per sostituire i precedenti Chfc, riconosciuti responsabili del buco dell'ozono.

Presto, però, è divenuto evidente come anche gli Hfc rappresentassero un serio problema per il clima per il potenziale climalterante superiore a quello della Co2, ed il loro uso è in fortissima espansione in tutto il mondo. Soddisfazione di Legambiente per l'accordo raggiunto, anche in considerazione del fatto che l'Italia vanta decine di aziende pioniere e leader di mercato che lavorano con gas di origine naturale e privi di brevetti internazionali.

''Un segnale importantissimo nella lotta ai cambiamenti climatici - dichiara Davide Sabbadin di Legambiente - perché dopo tanti nulla di fatto nei vertici internazionali, l'Unione Europea riprende la leadership e lancia un segnale molto incoraggiante che può diventare un catalizzatore nei negoziati mondiali contro gli Hfc, puntando a evitare al 2050 emissioni equivalenti a 100 miliardi di tonnellate di Co2 a livello planetario''.

Il nuovo regolamento prende le mosse dalla revisione del precedente, datato al 2006, e prevede la progressiva riduzione del 79% degli Hfc al 2030, con tetti di immissione nel mercato annuali. Una misura necessaria perché pur rappresentando ''solo'' il 2% delle emissioni totali dell'Ue, senza interventi gli Hfc avrebbero potuto arrivare a contare fino al 40% delle emissioni complessive Ue al 2050, in virtù della continua crescita del loro uso.

Oltre al progressiva diminuzione sul mercato Legambiente è particolarmente soddisfatta del fatto che l'Ue ha deciso di proibirne l'impiego in alcuni settori specifici, in particolar modo nella refrigerazione commerciale (supermercati, negozi, magazzini) e che gli Hfc più pericolosi (con oltre 2500 volte la capacità climalterante della Co2) non potranno più essere usati per la manutenzione e la ricarica dei frigoriferi esistenti a partire già dal 2020.

''La norma sta già influenzando simili processi legislativi in altre aree del mondo, come gli Usa -conclude Davide Sabbadin - e le oltre 400 aziende europee che lavorano già con gas green potranno solo beneficiare dell'apertura del mercato alle soluzioni tecnologiche in cui eccellono, con ulteriori vantaggi per l'economia italiana".

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