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Ciclismo: Cassani, 'per la sicurezza via patente a distratti e campagne shock'

18 dicembre 2019 | 16.07
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Davide Cassani, Ct azzurro dei ciclisti: torniamo a usare il cervello alla guida, e governo agisca

Davide Cassani
Davide Cassani

"Bisogna fa capire alla gente che quando si guida, si guida e basta: non se ne può più di sentirgli dire, dopo uno scontro, 'non l'avevo visto'. A questo punto servono campagne con immagini shock per tornare a strade rispettose di tutti". Davide Cassani, Ct degli azzurri del ciclsmo, sbotta così all'ennesima notizia di un ciclista sportivo ferito in allenamento per colpa di manovre azzardate in auto (Leonardo Pasquotto, under 23, un'automobilista gli ha tagliato la strada). La lista si allunga, si fa notare a Cassani: "non ha mai smesso di farlo -dice conversando con l'Adnkronos-. Io sono stato messo sotto due volte, e ho smesso di correre per questo, ma era nel secolo scorso. Continua a essere un problema a cui bisogna una volta per tutte mettere mano".

Un mese fa Letizia Paternoster e Vittoria Bussi, nello stesso giorno, sono state colpite da due automobilisti, senza gravi conseguenze solo per caso; e due giorni fa Bussi, con un blitz , ha portato il problema della sicurezza stradale per gli utenti leggeri direttamente all'attenzione di Giuseppe Conte durante la consegna dei Collari d'oro: "ha fatto benissimo, brava Vittoria, gesto molto efficace -dice Cassani-. La questione deve essere risolta dai decisori, governo e parlamento, perché finché parliamo noi ciclisti la cosa resta tra noi".

"Anche Marco Scarponi, con la sua Fondazione, sta facendo un gran lavoro, ma bisogna che il dibattito sia collettivo, di tutta la società, non solo di categorie. Bisogna riappropriarsi del senso civico, vivere in comunità significa rispettare l'altro. Puoi anche cambiare il codice della strada, ma se un ubriaco t'investe il problema resta. Via la patente a chi guida con il telefonino e a chi guida ubriaco. Non possiamo aspettare la manna tecnologica dal cielo -conclude, accennando al 5G e alla guida autonoma-, bisogna agire sulle cause e tornare a usare il cervello alla guida".

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