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Pestarono ragazzo dopo la finale di Coppa Italia, condannati nove agenti

04 giugno 2014 | 13.51
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I fatti risalgono al 2010. Stefano Gugliotta, che all’epoca aveva 26 anni, fu colpito con calci, pugni e manganellate al termine di Roma e Inter. Alla lettura della sentenza ha avuto una crisi di pianto: “Giustizia è stata fatta“

Pestarono ragazzo dopo la finale di Coppa Italia, condannati nove agenti

Nove agenti condannati a quattro anni di reclusione ciascuno dalla X sezione penale del Tribunale di Roma per il pestaggio subito il 5 maggio 2010, in occasione della partita di Coppa Italia Inter-Roma, da Stefano Gugliotta, che all’epoca aveva 26 anni.

Alla lettura della sentenza Gugliotta è stato preso da una crisi di pianto, ripetendo poi ‘’giustizia è stata fatta... quel giorno mi hanno massacrato’’. Anche i genitori del ragazzo, la sua fidanzata e altri amici hanno mostrato soddisfazione per l’esito del giudizio.

Diverso il commento del difensore Cesare Piraino. ‘’Non si può mai essere contenti quando vengono condannate delle persone, specie come in questo caso se agenti di polizia’’. Alla lettura della sentenza erano in aula anche Lucia Uva e Claudia Budroni, familiari di altre persone che sono decedute dopo interventi delle forze dell’ordine.

I fatti avvennero in via del Pinturicchio, a notevole distanza dal luogo in cui dopo l’incontro si verificarono gravi incidenti. Il giudizio ha dimostrato che Gugliotta insieme a un amico prima del pestaggio era appena uscito di casa per andare a una festa.

Il Tribunale è andato oltre le richieste fatte dal pubblico ministero Pierluigi Cipolla, il quale aveva infatti sollecitato tre anni per Leonardo Mascia e 2 anni ciascuno per Guido Fagiani, Andrea Serrao, Roberto Marinelli, Adriano Cramerotti, Fabrizio Cola, Leonardo Vianelli, Rossano Bagialemani, Michele Costanzo.

L’accusa contestata agli imputati, i quali dovranno risarcire in via definitiva con 40mila euro Stefano Gugliotta, era quella di lesioni gravissime considerato l’entità del pestaggio subito ma in sentenza il Tribunale ha derubricato l’accusa in lesioni aggravate.

La richiesta del pubblico ministero per Mascia era conseguente al fatto che aveva sferrato a Gugliotta un pugno provocandogli lesioni. Come si è detto l’aggressione avvenne lontano dallo stadio in viale Pinturicchio e senza che (come si legge nel capo di imputazione) ‘’ricorressero esigenze di tutela dell’ordine pubblico o di contrasto di particolare resistenza’’.

Leonardo Mascia è quello che inizialmente intimò l’alt a Gugliotta che era su un motorino insieme con l’amico Fabio Zanatta. Tutti gli attuali imputati colpirono il ragazzo ‘’con calci, pugni, manganellate, una delle quali particolarmente violente alla testa che gli fece perdere i sensi’’.

Gugliotta poi fu fatto sdraiare a terra e immobilizzato. Riportò una ferita lacero-contusa alla testa e altre lesioni. Per questa vicenda è ancora in corso un altro processo per calunnia e falso nei riguardi di un gruppo di agenti che verbalizzarono l’accaduto.

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