Ricercato da 15 anni, è stato arrestato Erjon Sejdiraj, presunto assassino e capo della banda che uccise nel dicembre 1999 a Mortizza di Piacenza Betty Ponce Ramirez, giovane prostituta ecuadoriana.
Il risultato è stato raggiunto grazie agli sforzi congiunti delle polizie di diversi Paesi che, coordinate dal Servizio per la Cooperazione Internazionale di Polizia, grazie alle nuove investigazioni promosse dalla Procura della Repubblica di Piacenza e attuate dai Carabinieri del Nucleo Investigativo, sono riuscite a stringere il cerchio sul fuggiasco, inserito nell'elenco dei latitanti pericolosi dal ministero dell'Interno.
Nel dicembre del 1999 l'arrestato, spalleggiato da due connazionali avrebbe rapito, seviziato, ucciso e occultato il cadavere della ventenne ecuadoriana, "al solo scopo - sottolineano gli inquirenti - di affermare il suo dominio sulle altre bande di sfruttatori".
Le indagini avevano permesso già nell'aprile 2000 di attribuire il delitto ai tre albanesi in fuga. Il processo dell'omicida si è svolto in contumacia e Sejdiraj è stato condannato all'ergastolo e i due gregari a 23 anni di reclusione ciascuno. Il primo ad essere arrestato è stato Robert Ziu nel 2006, oggi rinchiuso nel carcere di Velletri mentre Fatmir Vangjelai è tuttora ricercato.
Durante le indagini per la cattura del latitante, i Carabinieri del Nucleo Investigativo di Piacenza hanno ripercorso quindici anni di latitanza, passando per alcune città italiane e nella terra d'origine del fuggiasco (Albania), per poi concentrarsi su alcuni congiunti residenti in provincia di Ferrara e localizzarlo in Belgio.
Sejdiraj aveva iniziato una nuova vita sotto falso nome, cittadino belga, sposato con tre figli, facendo perdere le proprie tracce, ma una volta localizzato, le impronte digitali e le fotografie dei cartellini segnaletici lo hanno 'inchiodato'.
