Roma, 25 feb. (Labitalia) - "All'aumento rilevante dell'attività del patronato non fa seguito un aumento delle risorse disponibili. Questo perchè il fondo per il patronato è stato pesantemente tagliato e perchè questa attività non è considerata dal punto di vista del punteggio, non dando così diritto a una remunerazione economica". Lo dice a Labitalia Morena Piccinini, presidente dell'Inca, a margine dell'assemblea nazionale della tutela individuale del sistema servizi della Cgil. "Noi chiediamo - sostiene - che questa funzione di sussidiarietà sociale che svolgono i patronati venga pienamente e completamente riconosciuta, che si instaurino dei criteri di qualità per evitare che ci siano dei patronati che speculano, selezionando le attività remunerate anche a tutela della stessa credibilità dello Stato".
"E' un messaggio rivolto a tutti coloro - continua Morena Piccinini - che pensano che esternalizzazione significhi privatizzazione, che sussidiarietà significhi che le persone si devono arrangiare, a tutti coloro che pensano di recuperare soldi e risorse pubbliche tagliando sul sociale. La stragrande maggioranza delle pratiche che noi facciamo - avverte Morena Piccinini - sono di sostegno al reddito e ciò significa che c'è un disagio economico e sociale che dimostra come queste persone hanno molto più bisogno di assistenza rispetto al passato".
"Ormai - avverte - non c'è più un istituto del welfare che sia esercitabile come diritto universale e tutti quanti sono ormai esercitabili soltanto dichiarando i propri redditi. Ciò fa sì che la struttura fiscale e quella che segue di più l'aspetto previdenziale, quale appunto il patronato, svolgono un'attività praticamente contigua. Visto che come organizzazione sindacale -ricorda la presidente dell'Inca- ci siamo dati l'obiettivo di evitare che siano le persone che debbano cercarsi una soluzione, ma siamo noi a fornirla. Ciò presuppone che a monte, tra i diversi servizi della Cgil, ci siano le condizioni per lavorare insieme".
