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Basilicata, centrosinistra si ricompatta: c'è l'accordo su Marrese

17 marzo 2024 | 12.56
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Intesa raggiunta tra Pd, M5S, Verdi, sinistra italiana, socialisti, Basilicata possibile sulla candidatura del presidente della provincia di Matera. Il candidato: "Pronto alle sfide future"

Elly Schlein e Giuseppe Conte - (Fotogramma)
Elly Schlein e Giuseppe Conte - (Fotogramma)

Si ricompatta il centrosinistra in Basilicata in vista delle elezioni regionali 2024 in programma il 21 e 22 aprile. A quanto apprende l’Adnkronos da fonti dem lucane, sarebbe stato definitivamente chiuso l’accordo sulla candidatura del presidente Pd della provincia di Matera, Piero Marrese. Candidatura sostenuta da Pd, M5S, Alleanza Verdi Sinistra, socialisti.

"Sono state giornate difficili ma che alla fine hanno prodotto un risultato positivo. Siamo soddisfatti di aver raggiunto una condizione che sembrava impossibile raggiungere fino a poche ore fa, in modo convincente con una candidatura di primo livello", quella di Piero Marrese del Pd. Conferma Igor Taruffi, responsabile Organizzazione del Pd, sulla Basilicata. "Noi abbiamo sempre lavorato in modo ostinato per tenere insieme le forze del centrosinistra. Con qualche fatica e qualche inciampo, ci siamo arrivati".

"Su Marrese c'è una convergenza ampia di Pd, M5S, Avs, Più Europa, Socialisti. Sostanzialmente il campo progressista che si è presentato in altre regioni: la Basilicata è la quarta dopo Molise, Sardegna e Abruzzo. Questo è lo schema di base. E sono le forze che già hanno eletto Marrese presidente della Provincia di Matera".

Chi è Marrese

Piero Marrese, 43 anni, presidente della Provincia di Matera dal 2018 e sindaco di Montalbano Jonico dal 2015. Laureato in giurisprudenza all'Università di Bari dove ha svolto anche attività di ricerca, libero professionista nella consulenza per la pubblica amministrazione, è stato il più giovane presidente della Provincia di Matera; attualmente anche presidente dell'Upi Basilicata. Anche se il suo nome è stato spesso indicato per i dem sul tavolo delle intese della coalizione, Marrese è rimasto sempre defilato, proseguendo nell'attività amministrativa e seguendo in questi giorni soprattutto la vertenza della CallMat (call center di Matera con circa 400 lavoratori a rischio esubero) e la valorizzazione delle riserve protette della provincia. A dicembre ha promosso una protesta contro la giunta regionale per la contrarietà ai criteri del piano di dimensionamento scolastico.

"Grato per la scelta, pronto alla sfida"

''Ora è tempo di un nuovo impegno, dobbiamo proseguire insieme in questo nuovo percorso innovativo e come sempre il vostro sostegno sarà fondamentale per la crescita e lo sviluppo della nostra Lucania'', ha detto Piero Marrese, appena investito dalla coalizione progressista in un messaggio sui social. ''Sono grato al Pd, al M5s, al Psi, all'Avs e Basilicata Possibile - ha aggiunto - per aver creduto in me e a tutte le forze politiche che mi daranno il loro sostegno. Sono pronto ad affrontare le sfide future, lavorando instancabilmente insieme a tutti voi per costruire un futuro migliore per la nostra meravigliosa Basilicata''.

''Umiltà, determinazione e perseveranza sono sempre stati i miei valori ispiratori, da quando, sin da giovane, ho deciso di abbracciare l'impegno sociale e politico, dopo la laurea in Giurisprudenza e il dottorato di ricerca presso l'Università di Bari, scegliendo di tornare nella mia amata Basilicata. Tornato a Montalbano Jonico la fiducia e la stima dei miei concittadini - ha detto - mi ha permesso di diventare sindaco nel 2015 con un ampio consenso. Nel corso degli anni abbiamo raggiunto insieme traguardi significativi: nel 2018 sono diventato presidente della Provincia di Matera, nel 2020 con il 90% dei consensi sono stato riconfermato con la mia squadra alla guida della mia comunità. Nel 2022 la vostra forza mi ha spinto a ripresentare la candidatura a presidente della Provincia e grazie all'unanime sostegno ricevuto dagli amministratori del territorio, sono stato riconfermato alla guida della Provincia di Matera, riprova della fiducia e della stima nel mio operato''. Marrese, quindi, si è detto pronto ''per un nuovo impegno''.

Ieri il passo indietro di Lacerenza

Ieri l'oculista Domenico Lacerenza ha rinunciato alla candidatura alla presidenza della Regione. A pochi giorni dalla chiusura delle liste, tutto è stato rimesso in discussione. Pd e Movimento 5 Stelle hanno tentato in extremis di trovare una quadra ma "alla luce della situazione, non escludiamo di correre da soli", avevano fatto sapere fonti di Campo Marzio. Una 'situazione' dovuta alle divisioni nel Pd, l'accusa dei pentastellati. "Lacerenza era la persona giusta ma è stato impallinato dai giochi di corrente locali", aveva scandito Giuseppe Conte.

"Avevo dato la mia disponibilità, ma non posso non registrare le reazioni che ci sono state in seguito", così Lacerenza ha annunciato il suo passo indietro. Le perplessità ascoltate di parte del centrosinistra lucane, manifestate anche ieri in una infruttuosa riunione anche con Pittella, hanno convinto l'oculista a farsi da parte.

Calenda

"Schlein, dopo la figuraccia del candidato ritirato, ha riconfermato l'adesione al veto dei 5S sulla partecipazione di Azione alla nuova coalizione, confermando la definitiva svolta del Pd verso il campo populista e la leadership di Conte. La segretaria del Pd ha evitato qualsiasi interlocuzione, da noi ricercata in questi giorni più e più volte. Spiace vedere la distruzione di quello che una volta era un grande partito riformista ridotto a ruota di scorta dei 5S. Buon viaggio", scrive su X il leader di Azione, Carlo Calenda, tornando sul nodo della candidatura in Basilicata.

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