Karim S., immortalato mentre aggredisce verbalmente una dirigente della Digos nei giorni del Congresso di Verona, parla su Facebook: "Non sono omofobo né razzista, ero alterato perché preso di mira"
Immortalato in un video mentre aggredisce verbalmente una dirigente della Digos a Verona, Karim S. non ci sta e racconta la sua versione sui social. In un post pubblicato il 31 marzo scorso su Facebook, l'uomo - finito nella bufera durante la seconda giornata del Congresso delle Famiglie per aver prima gridato "Salvini uno di noi" facendo il saluto romano e poi mostrando il fondoschiena a un gruppo di poliziotti e insultando l'agente in borghese - definisce infatti "incredibile come vengono montate le cose, quanta falsità quando non ho mancato di rispetto a nessuno, non sono omofobo e né razzista. Non sapete - dice, probabilmente rivolgendosi alla stampa che ha diffuso il video - come fare i soldi, dovevate fare notizia e basta", accusa.
"Io - sostiene ancora - sono stato attaccato da dei manifestanti e il video è stato fatto quando ero già alterato perché appunto sono stato attaccato e preso di mira". E a un amico che nei commenti gli chiede cosa sia successo, Karim S. risponde: "Guarda lascia stare, cose da matti, fanno passare una persona per un'altra".