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Prima comprano la pizza e poi chiedono il 'pizzo' al titolare, due arresti a Palermo

15 gennaio 2016 | 07.06
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(Fotogramma) - (FOTOGRAMMA)
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Vanno a comprare la pizza d'asporto ma prima di lasciare il ristorante si avvicinano al titolare e gli chiedono con fare minaccioso la 'messa a posto', cioè il pagamento del pizzo. Ma i due estorsori finiscono in manette. E' accaduto ieri sera a Palermo, dove la Polizia di Stato ha arrestato due palermitani, S. M., 32 anni, e D. M., 40 anni, accusati di tentata estorsione in concorso. L’arresto è stato compiuto dai poliziotti della Squadra Mobile, diretta da Rodolfo Ruperti e da personale del Commissariato San Lorenzo, diretto da Luca Salvemini.

Intorno alle 20, le pattuglie della Mobile e del Commissariato hanno notato un capannello di persone sull’uscio di un noto ristorante cittadino. Gli agenti si sono fermati e hanno ascoltato dai presenti cosa fosse accaduto prima del loro arrivo: secondo la ricostruzione dei testimoni, l’esercente sarebbe stato avvicinato dai due clienti entrati per ordinare una pizza da asporto; subito dopo aver pagato e ritirato la pizza, prima di uscire, i due avrebbero rivolto al titolare dei concisi e perentori inviti a “mettersi a posto e di cercarsi un amico”.

Alla richiesta di chiarimenti da parte del titolare, i due avrebbero "reiterato la loro indicazione, corredandola anche di un particolare inquietante legato alla conoscenza della imminente apertura da parte dell’esercente di un secondo punto vendita in altra zona cittadina", spiegano gli investigatori. Contenuto e modalità della richiesta avrebbero così lasciato pochi dubbi al titolare sulla natura della richiesta, chiaramente estorsiva.

Proprio quando gli animi si erano accesi, anche a seguito del rifiuto dell’esercente, il passaggio delle pattuglie di polizia ha impedito l’allontanamento dei presenti e ricostruito quanto accaduto. All’arrivo delle pattuglie, i due avrebbero perso la loro sfrontatezza e attenuato la perentorietà delle richieste motivandole, in ogni caso, con la loro indigenza familiare. Il 32enne e il 40enne sono così stati arrestati e risultano reclusi presso la locale casa circondariale. Indagini sono in corso per "capire se abbiano agito personalmente o se rappresentassero il terminale di più articolati interessi criminali".

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