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Primi rinforzi anti-Is a Kobane, 200 combattenti arrivati dalla Turchia

29 ottobre 2014 | 10.11
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Atteso nella città assediata anche il primo gruppo di 150 peshmerga partito ieri da Erbil, nel Kurdistan iracheno. Is attacca un giacimento di gas a Homs, uccisi 30 soldati di Assad

(Foto Xinhua)
(Foto Xinhua)

Sarebbero 200 i combattenti armati di fazioni ribelli che hanno attraversato nelle scorse ore il confine turco con la Siria e sono arrivati a Kobane, città assediata dai jihadisti dello Stato islamico (Is). Lo sostiene la tv satellitare al-Arabiya, che cita il comandante dell'Esercito siriano libero (Esl) ad Aleppo, Abdel-Jabbar Ukaidi. In precedenza, gli attivisti dell'Osservatorio siriano per i diritti umani avevano parlato dell'arrivo di 50 combattenti precisando che nelle prossime ore è atteso a Kobane anche il primo gruppo di 150 peshmerga partito ieri da Erbil, nel Kurdistan iracheno.

I guerriglieri curdi sono infatti stati prelevati dallo scalo di Erbil nel Kurdistan iracheno da un aereo dell'aviazione turca e sono atterrati all'aeroporto di Sanliurfa nel sud est del Paese dopo l'una di notte tra ingenti misure di sicurezza. Dovrebbero entrare a Kobane attraverso il valico di Mursitpinar a bordo di bus. Secondo l'agenzia di stampa Anadolu, un altro contingente che trasporta armi, è invece entrato in Turchia via terra attraverso il posto di frontiera di Habur nella provincia sud orientale di Sirnak.

La battaglia per Kobane è diventata il test principale per il buon esito della campagna della coalizione internazionale a guida Usa contro l'Is. Settimane di raid aerei dentro e attorno a Kobane hanno contribuito alle azioni di terra dei miliziani curdi e a evitare che cadesse in mano all'Is, che comunque sta ancora controllando il 40% della città. Sono oltre 800 le persone uccise da quando i jihadisti hanno lanciato l'assalto alla città sei settimane fa.

Is attacca giacimento gas a Homs - Intanto i jihadisti dello Stato islamico (Is) hanno lanciato un attacco contro un giacimento di gas a Homs, nella Siria centrale, uccidendo 30 soldati fedeli al regime del presidente Bashar al-Assad. Lo hanno riferito su Twitter gli attivisti dell'Osservatorio siriano per i diritti umani, un'ong vicina all'opposizione con sede a Londra. In seguito all'attacco, i jihadisti hanno conquistato una parte del giacimento di al-Chaer, che era stato ripreso a luglio dall'esercito di Damasco dopo violenti combattimenti con l'Is.

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