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Procaccini (FdI): "Io indagato? Sconcertato, errore macroscopico"

19 luglio 2022 | 20.52
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Procaccini (FdI):

"Sono sconcertato, amareggiato di fronte a una ipotesi di reato che mi viene contestata e che riguarda una discussione che ebbi con una dipendente comunale, tra l'altro un'amica, su un'istanza dei gonfiabili in mare. La cosa macroscopica è che nell'ordinanza è scritto che avrei avuto questo eccesso di foga, una azione intimidatoria, nei confronti della dipendente in qualità di ex sindaco e membro del Parlamento europeo, dunque pubblico ufficiale, quando in realtà io quella discussione al telefono la ebbi da sindaco, nella primavera del 2018 (ho terminato la mia carica a luglio 2019). Può essere che non si siano accorti di questo errore?". Così Nicola Procaccini, ex primo cittadino di Terracina ed europarlamentare di FdI commenta all'Adnkronos la sua iscrizione sul registro degli indagati nell'ambito dell'inchiesta dei carabinieri di Latina che ha portato all'arresto dell'attuale sindaco Roberta Tintari.

"Fu una discussione molto accesa tra sindaco e dipendente, ma poi siamo rimasti amici. Per curiosità sono andato a rivedere le conversazioni su whatsapp e lei mi ha poi fatto gli auguri, mandandomi i cuoricini per la campagna elettorale del 2019, quindi dopo quell'episodio - precisa Procaccini - e mai, infatti, mi risulta ci sia stata una denuncia o un esposto. Pazzesco. Certo, io ho un carattere che obiettivamente prende fuoco abbastanza facilmente ma nel medio, lungo periodo sono incapace di serbare rancore con chiunque. Ma possibile che non posso avere una discussione con un dipendente perché la vede diversamente su un'istanza?".

Ma non solo. "C'è poi un altro capo di imputazione, in concorso con tutta la Giunta, che è ancora più risibile e riguarda il salvataggio collettivo. Succede - spiega l'europarlamentare - che Comune, Capitaneria di Porto e sindacati balneari hanno un accordo, un protocollo d'intesa per il salvataggio bagnanti collettivo: i balneari fanno attività di salvataggio, nel momento di incassare dal Comune i 40mila euro pattuiti, chiedono di non pagare i sindacati perché non possono avere un conto ma la cooperativa da questi incaricata. Richiesta respinta dal Comune che, avendo fatto l'accordo con i sindacati, non poteva pagare un terzo che non compare da nessuna parte. Questi dunque hanno fatto il servizio di salvataggio senza nemmeno essere pagati. Sono amareggiato anche per il sindaco, della quale anche la persona più distante politicamente metterebbe la mano sulla sua trasparenza. L'idea che possa apparire agli occhi di qualcuno come una delinquente è a dir poco stramba".

(di Silvia Mancinelli)

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