Prende forma un nuovo modo di concepire la mobilità che proietta le autostrade nel futuro, grazie all’innovazione tecnologica e l’interconnessione tra veicoli e infrastrutture. Sono entrate in esercizio le prime Smart Roads, realizzate attraverso la collaborazione tra Autostrade per l’Italia, la sua controllata Movyon e Volkswagen Group Italia, che dopo un periodo di sperimentazione diventano pienamente operative.
L’attivazione interessa 26 chilometri del tratto autostradale tra Firenze Sud e Firenze Nord in entrambe le direzioni e, altrettanti chilometri, sul nodo urbano di Bologna: un totale di 52km di “strada intelligente” lungo l’Autostrada A1.
“A partire da Mercury, il Gruppo ASPI, afferma Roberto Tomasi, Amministratore delegato di Autostrade per l’Italia – ha avviato un piano innovativo di progressiva digitalizzazione dell’infrastruttura stradale, che mira alla creazione di un nuovo ecosistema focalizzato sulla mobilità, la sicurezza e un controllato impatto ambientale. Nello specifico, l’iniziativa Intelligent Roads prevede una prossima implementazione sulle tratte autostradali liguri per circa 50 chilometri e, successivamente, sulla Variante di Valico, per 90 chilometri”.
“Il nostro obiettivo, commenta Lorenzo Rossi, Amministratore delegato di Movyon, è quello di continuare a sviluppare e rendere disponibili su strada soluzioni in grado di connettersi in maniera interoperabile con i sistemi di bordo di qualunque car maker, così da rendere le strade italiane pronte per i sistemi di guida autonoma".
“La connettività è un elemento centrale per le auto di oggi. Il dialogo tra veicoli e infrastruttura e, più in generale, con l’ambiente circostante ha un enorme potenziale in termini di sicurezza, sostenibilità e user experience", commenta Stefano Sordelli, Future Mobility Director di Volkswagen Group Italia. " Per velocizzare la creazione dell’ecosistema della mobilità connessa e, in un momento successivo, di quella autonoma, è necessaria la collaborazione tra tutti i player coinvolti: costruttori automobilistici, aziende tecnologiche, gestori delle infrastrutture, istituzioni e centri di ricerca. L’attivazione delle prime Smart Roads è un ottimo esempio in tal senso”.