Il comando provinciale della Guardia di finanza di Catanzaro e del Gruppo di Lamezia Terme hanno denunciato cinque persone e contestato danni erariali per oltre 500 mila euro nel corso di un'indagine nel settore dei reati contro la pubblica amministrazione e contro l'ambiente naturale. Le indagini hanno preso le mosse da un normale controllo in materia di tutela ambientale effettuato dai finanzieri, in cui è stato accertato che un imprenditore di Nocera Terinese stoccava abusivamente, su un terreno di sua proprietà, notevoli rifiuti speciali e pericolosi. L'imprenditore era stato denunciato alla magistratura per reati ambientali.
Vennero sequestrati inoltre quasi dodicimila di rifiuti speciali e pericolosi, fra cui 2.700 kg di eternit, un'area di cinquemila metri quadrati adibita a discarica, sei autocarri, un semirimorchio e un cassone di raccolta scarrabile per un valore di 213mila euro complessivamente. L'imprenditore era l'affidatario del servizio della raccolta dei rifiuti solidi urbani e ingombranti per conto del Comune di Nocera Terinese. La commessa non gli era stata affidata con una gara d'appalto, bensì con svariate ordinanze del sindaco pro tempore emesse per contingenti ragioni di urgenza. La Guardia di finanza ha avviato ulteriori approfondimenti per verificare la regolarità dell'iter amministrativo seguito dall'ente pubblico per l'affidamento del servizio, che appariva anomala.
I sospetti delle Fiamme gialle hanno avuto conferma dall'attività investigativa, svolta anche con l'escussione di numerose persone informate dei fatti e l'analisi di documentazione amministrativa e contabile. In quest'ambito, la Procura di Lamezia Terme ha emesso avvisi di garanzia a carico dei sindaci che si sono succeduti a Nocera Terinese tra il 2007 e il 2012. Altri due dipendenti comunali sono stati denunciati perché hanno affermato di avere condotto indagini di mercato ma non corrisponderebbe a verità. Il danno erariale causato supera i 500mila euro. Per tale importo i sindaci e l'imprenditore sono stati segnalati anche alla Procura regionale della Corte dei conti.