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Rassegna stampa: il lavoro nei quotidiani di oggi

10 marzo 2015 | 10.04
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La crisi economica europea al centro dei giornali in edicola.

Rassegna stampa: il lavoro nei quotidiani di oggi

"Occorre prendere tempo e dare alla Grecia ciò che serve per porre in atto le misure non convenzionali decise dagli elettori greci e non dai mandarini di Berlino e dintorni. Molte voci autorevoli guardano all' Europa in questa nuova luce e si augurano che il nuovo ciclo politico sia vittorioso. Del resto, che sia ora di cambiare verso anche in Europa è dimostrato dalla crisi che sta colpendo il sistema finanziario austro-tedesco e di tutta l'Europa centrale per il crollo dell' Hypo Alpe Adria Bank". Così, nel suo intervento su 'Il Messaggero', l'economista Giulio Sapelli.

"Un crollo -continua- che assume ogni ora dimensioni sempre più importanti e che fa capire che solo una solidarietà politico-umanistica può salvare l'Europa dalla perdita non solo del suo benessere economico, ma anche dell'essenza stessa della sua esistenza".

"Il quantitative easing è sicuramente la misura più appropriata da intraprendere. Sono felice che sia stato lanciato, però a questo punto bisogna valutare con attenzione due incognite, la Grecia e l'America".

Così Paul de Grauwe, classe 1946, già parlamentare laburista belga e consulente di Fmi e Bce, oggi capo del dipartimento Europa alla London School of Economics, intervistato da 'La Repubblica', che ha condotto una strenua battaglia personale per dimostrare che era nei pieni poteri della Bce varare il Qe, fin dai tempi in cui prevaleva la linea tedesca della negazione assoluta.

Ora che «"a cosa giusta da fare è stata fatta", avverte che nel frattempo si sono insinuati due caveat assai insidiosi.

"È stata presa la decisione di comprare titoli di Stato con rendimenti negativi fino a -0,2% perché i titoli di Stato di diversi Paesi europei non solo la Germania, ma anche diversi Paesi nordici sono scesi in territorio negativo e sarebbe stato ingiusto tenerli fuori dall' operazione". Così, intervistata da 'Qn', Claudia Segre, segretaria generale di Assiom Forex, sull'intervento della Bce.

"Atene e Cipro sono tagliate fuori dall'operazione perché il rating sul loro debito -continua- è troppo basso per i parametri della Bce, ma anche perché c' è una trattativa ancora in corso con i creditori, che per adesso non sta andando a buon fine. Draghi aveva chiarito bene questo punto nel suo penultimo discorso: il limite del merito di credito si può rivedere, ma solo a determinate condizioni, che per ora non sussistono".

"Il futuro non potrà essere affrontato dalle imprese solo sulla base delle proprie forze interne". E' quanto sostiene l'economista Alberto Quadrio Curzio in un suo intervento su 'Il Sole 24 ore'.

"Per questo -continua l'economista- è necessario attuare una forte politica che promuova la tecnoscienza anche con la crescita dimensionale e funzionale delle imprese (reti di imprese) prendendo a modello le nostre multinazionali flessibili (nelle loro varie qualificazioni tipologiche tra cui quella del IV capitalismo) che sono già avanzate nel passaggio alla fabbrica laboratorio".

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