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Rassegna stampa: il lavoro nei quotidiani di oggi

11 dicembre 2017 | 10.36
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Rassegna stampa: il lavoro nei quotidiani di oggi

La previdenza integrativa copre in Italia il 20% della forza lavoro, con una prevalenza dei piani individuali (11,2%) sui fondi negoziali (9,2%). È troppo poco per un Paese che vanta uno dei più elevati tassi di risparmio ma che sta affrontando un vero e proprio terremoto demografico, visto che nelle prossime cinque decadi l' indice di dipendenza degli anziani (rapporto tra over 65enni e residenti in età da lavoro 20-64enni) è destinato a raddoppiare (si passerà dal 26,7% del 2016 al 51,1% del 2066). Ne è convinto Giovanni Maggi, da quasi un anno presidente di Assofondipensione e del comitato tecnico sul Welfare di Confindustria, intervistato dal 'Sole 24 ore', che con l'occasione della prossima assemblea annuale dei fondi negoziali vuole lanciare un triplice messaggio.

"Dobbiamo aumentare -spiega- fortemente le adesioni alla previdenza complementare, far crescere la dimensione dei fondi negoziali con una coraggiosa politica di aggregazioni, far decollare gli investimenti dei fondi nell' economia reale nazionale garantendo un giusto equilibrio tra rischi e rendimenti capace di sfidare i benchmark di sistema che abbiamo adottato finora".

Far crescere le adesioni ai fondi pensione: "Significa dare al Paese una maggiore garanzia di stabilità. Il sistema pensionistico pubblico ha di fronte la sfida dell'invecchiamento della popolazione in un contesto di mercato del lavoro che non riesce a crescere abbastanza, e la spesa per pensioni non può più aumentare. Per un giovane lavoratore oggi è indispensabile puntare sulla previdenza integrativa, spero si affronti questo tema in campagna elettorale, e questa volta seriamente".

"Di buone intenzioni è lastricata la strada dell’inferno ma anche quella di questa legislatura". Così, intervistato da 'La Stampa', Mario Rusconi, numero due dell’Associazione Nazionale Presidi, dopo aver preso visione delle nuove linee guida sul diritto allo studio messe a punto dal Ministero dell’Istruzione.

Non lo convincono l’inclusione realizzata attraverso percorsi personalizzati, la formazione dei docenti e alcuni vuoti nel testo. Secondo la ministra Fedeli attraverso queste linee guida si vuole provare a vincere la sfida dell’inclusione  dei  minori più deboli. 

"Condivido in pieno -conclude- l’obiettivo ma l’impegno deve essere duplice. Non si possono creare classi di 28-30 alunni e pensare poi di realizzare anche l’inclusione personalizzata. La legge 107 della Buona Scuola è piena di ottime intenzioni sull’ampliamento della base formativa ma si devono poi fare i conti con il vero Ministero dell’Istruzione italiano, vale a dire il Mef con i suoi parametri rigidi di spesa che impediscono alle intenzioni di diventare realtà".

"Un Paese che spende per l’istruzione gratuita e forma migliaia e migliaia di donne, sempre di più, fino ai massimi livelli educativi. Se quelle donne non riusciranno a mettere a frutto il loro talento sarà un pessimo investimento per lo Stato che ha pagato e non riscuote in produttività e creatività. Se quelle donne riusciranno ad affermarsi all’estero, sarà anche una sconfitta per il sistema e per le famiglie che si svuoteranno. E per una volta cominciamo dall’alto, dalla leadership". Così, in un intervento sul 'Corriere della Sera', la virologa e politica Ilaria Capua.

"L’Università Ca’ Foscari di Venezia -conclude- lo ha già fatto e lancerà la prima Women’s Leadership Academy in Italia. Voglio farle un augurio speciale. Che sia la prima di molte".

"Il prossimo rinnovo contrattuale della pa dovrebbe dare alcune risposte urgenti alla domanda di certezza e chiarezza normativa. Sarebbe utile, ad esempio, distinguere chiaramente tra le materie oggetto di contrattazione e le materie oggetto di informativa o consultazione, dando contenuti e tempi certi alle forme di partecipazione sindacale e salvaguardando il potere datoriale. Semplificare la determinazione dei fondi dell’accessorio, e la componente variabile connessa alla performance, per ridurre tutte quelle incertezze che hanno portato ad avere migliaia di denunce nei confronti degli amministratori di fronte alla Corte dei conti. Quindi, semplificare e rendere flessibili gli inquadramenti e i trattamenti economici nella fase di reclutamento". Lo scrive, in un intervento sul 'Sole 24 ore', il giurista Francesco Verbaro.

"Definire -continua- i limiti e gli ambiti per i distacchi e trasferimenti del personale. Disciplinare le deroghe e i rinvii operati dal Jobs Act (Dlgs 81/2015) alla contrattazione collettiva, in materia di contratti di lavoro flessibili. Importanti oggi e ancor di più in caso di riduzione della durata del contratto a termine, come sembra paventare il Governo, da 36 a 24 mesi. Disciplinare inoltre lo smart working e altri istituti di utilizzo flessibile del lavoro".

"Rinnovare i contratti collettivi -conclude- senza chiarire e regolamentare alcuni istituti, e quindi senza migliorare la gestione delle risorse umane, sarebbe un errore del datore di lavoro pubblico ed un’ulteriore sconfessione della riforma Madia, che ha voluto ridare fiducia alla contrattazione collettiva".

"Abbiamo passato gli ultimi cinque anni a esaminare le alternative. Abbiamo capito che crisi e innovazioni tecnologica hanno cambiato il modo di consumare. La gente oggi non va più nei grandi centri solo per fare acquisti. Occorre offrire di più che semplici negozi". Così, intervistato da 'La Stampa', Giuseppe Roveda, alla guida di Aedes Siiq, la più antica società immobiliare italiana quotata.

'Caselle Open Mall', realizzato dalla società, "non sarà un centro commerciale, ma un 'destination center' dove si fondono edutainment per cui abbiamo fatto l’accordo con il National Geographic, entertainment, per cui presto annunceremo un’altra importante alleanza, il benessere della persona e, ovviamente, il commercio. Ma con modalità differenti. Sarà un pezzo di città, con una mobilità interna, le sue vie e le sue piazze".

"Con il trascorrere del tempo chi andrà in pensione avrà un 'tasso di sostituzione' (rapporto fra pensione e ultimo reddito, ndr) sempre più basso. Per questo stiamo sviluppando un pacchetto di welfare che offrirà ai nostri pensionati dei servizi aggiuntivi in grado di migliorare la loro vita". Diego Buono, intervistato da 'Affari&Finanza' de 'La Repubblica', è da qualche mese presidente della Cassa geometri.

"Oggi siamo ancora -scrive Buono- intorno al 65 per cento dell’ultimo reddito ma già abbiamo previsto misure che consentiranno al tasso di non scendere al di sotto del 50 per cento così come indicato nel libro bianco dell’Unione Europea".

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