cerca CERCA
Martedì 07 Maggio 2024
Aggiornato: 21:31
10 ultim'ora BREAKING NEWS

Rassegna stampa: il lavoro nei quotidiani di oggi

Ministro Lupi: "La politica deve fare la politica, mentre le autorità indipendenti devono svolgere il loro ruolo di garanzia".

Rassegna stampa: il lavoro nei quotidiani di oggi
09 dicembre 2014 | 09.57
LETTURA: 5 minuti

"Un intervento pubblico simile a quello fatto in altri Paesi europei. Un passaggio temporaneo, che tenga conto del valore strategico dell'azienda, e soprattutto il fatto che si trascina dietro una serie di problemi che hanno bisogno di tempo per essere risolti". E' questo il modello cui guarda il ministro dello Sviluppo Economico, Federica Guidi, per intervenire sul caso Ilva. "L'ipotesi di una gestione pubblica sul modello Italsider - chiarisce Guidi in un'intervista a 'Il Messaggero' - è quanto più distante dalla mia mentalità. Ma detto questo, esistono delle forme di sostegno pubblico più efficaci e più virtuose. Il modello che ho in mente è assai distante da una nazionalizzazione".

In particolare, per il ministro Guidi, premettendo che "non esiste ancora una soluzione" e che esprime una sua opinione, "l'intervento dovrebbe essere di medio periodo, una forma di accompagnamento e di sostegno, usando la stessa logica di politica industriale che gli altri Paesi fanno quando utilizzazioni i loro fondi strategici". Sulla possibilità che il veicolo possa essere il Fondo strategico di Cdp, "sono decisioni - afferma Guidi- che non posso prendere io da sola. Se mi chiede un'opinione personale le dico che in un'ottica di accompagnamento temporaneo insieme a investitori privati, allora il Fondo strategico potrebbe essere il veicolo adatto". Sulle modalità di uscita dello Stato dal capitale, "i meccanismi sono quelli di sempre: cessione ai privati o anche quotazione in borsa".

"La politica deve fare la politica, mentre le autorità indipendenti devono svolgere il loro ruolo di garanzia. Nel caso specifico l'autorità sugli scioperi deve verificare se la proclamazione di uno sciopero, diritto fondamentale che nessuno vuole toccare sia chiaro, non contrasta con i diritti degli altri cittadini". Così, in un'intervista a 'Il Corriere della Sera' il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Maurizio Lupi. "Noi dobbiamo fare l'impossibile -avverte- perché la tensione sociale diminuisca. Ma l'assistenzialismo non è un modo per uscire dalla crisi, anzi. Per dare lavoro vero bisogna creare le condizioni per la crescita. Il dialogo va sempre bene, ma a patto di restare dentro questa cornice".

"Se la Germania si opponesse al Fondo aureo per l'euro-investimento, Italia e Francia non dovrebbero accontentarsi di asserzioni su difficoltà giuridiche alle quali spesso il Governo tedesco ricorre pur avendo fatto approvare a tutti i Paesi delle Eurozona due trattati internazionali (Fiscal Compact e Esm) in tempi record. Italia e Francia chiederebbero infatti alla Germania di fare solo la sua parte pro-quota e la Germania dovrebbe allora spiegare a questi Governi, alle imprese e ai lavoratori perché non accetta. Purtroppo spesso la Germania afferma, ma non spiega". Lo scrive su 'Il Sole 24 Ore', l'economista Alberto Quadrio Curzio.

"Così come avviene nei migliori Paesi europei, va pertanto costruito un modello misto pubblico-privato, con al centro un'Agenzia nazionale per l'occupazione, dotata di terminali sul territorio. Un modello in cui i servizi per l'avviamento al lavoro e i servizi al lavoro in genere, possano essere erogati in concorrenza dai terminali pubblici dell'agenzia operanti sul territorio o dalle agenzie private, e remunerati alle stesse condizioni, sulla base dei risultati di volta in volta conseguiti. Il sistema italiano delle agenzie per il lavoro private è pronto ad assolvere questo impegno, che è un interesse pubblico del Paese, non meno degli enti pubblici. E siamo certi che la sfida della concorrenza sarà di beneficio per i soggetti pubblici rinnovati, nell'interesse dei lavoratori, dei giovani, dei disoccupati di oggi e di domani". Lo scrive su 'Il Sole 24 Ore', il presidente di Assolavoro, Stefano Scabbio.

"Oggi si fa finta che le regole europee siano rispettate, ma non è così. Vi è una flessibilità che viene erogata discrezionalmente a seconda dei momenti e dei Paesi. Una migliore considerazione de-gli investimenti può aiutare anche ad uscire da contraddizioni altrimenti destinate a minare la credibilità dell'Europa". Così, in un'intervista a 'La Repubblica' Mario Monti. "In una comunità come la Ue o l'eurozona -fa notare- occorrono regole fatte rispettare dai più forti così come dai più deboli. Ma serve che le regole siano adeguate, abbiano un fondamento saldo e se ne possa imporre il rispetto a testa alta: senza contraddizioni con le esigenze dell'economia".

Riproduzione riservata
© Copyright Adnkronos
Tag
Vedi anche


SEGUICI SUI SOCIAL



threads whatsapp linkedin twitter youtube facebook instagram
ora in
Prima pagina
articoli
in Evidenza