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Recovery Fund, Renzi: "Temo rottura con Conte"

08 dicembre 2020 | 13.29
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(Fotogramma)
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Matteo Renzi teme la rottura tra Italia Viva e il governo. Il nodo del Recovery Fund, dice, può avere conseguenze sul rapporto con l'esecutivo. Sulle determinazioni contenute nel decreto sul Recovery Fund ci può essere la rottura? "Spero proprio di no ma temo di sì, perché insistere su una misura che sostituisce il governo con una task force, la seduta del Parlamento con una diretta Facebook e che, addirittura, pretende di sostituire i Servizi segreti con una fondazione privata voluta dal premier, è una follia. Noi abbiamo mandato a casa Salvini per non dargli i pieni poteri, ma non è che i pieni poteri li diamo a Conte", dice Renzi al Tg2 Rai, spiegando che il decreto "pensa alla moltiplicazione delle poltrone ma non va a dare una mano ai disoccupati, ai negozi chiusi alle persone che soffrono. Se le cose rimangono come sono, noi di Iv voteremo contro. Per noi un'ideale vale più di una poltrona".

"Molte cose non funzionano, ma noi vogliamo dare una mano al governo e siamo pronti a fare la nostra parte. Ma non siederemo mai a un tavolo nel quale la torta da 200 miliardi è pensata per i consulenti romani e non per i cittadini italiani", dice ancora Renzi.

Il leader di Iv è poi tornato sul braccio di ferro sul Recovery Fund durante un collegamento con l'evento 'Il Mes spacca Italia': "Noi - ha detto - non ci stiamo a fare i passacarte solo perché qualcuno ha paura che sennò succede un problema al governo. Dire di sì all'istituzione di questa struttura è una follia istituzionale. Non puoi sostituire le sedute parlamentari con le dirette Facebook, il governo con le task force o i servizi segreti con le fondazioni. E' un problema di tutela delle forme democratiche e di regole del gioco".

"Il mio problema - ha quindi ribadito - non è quello di voler stare a tavola per spartire la torta da 200 miliardi o mettere qualche consulente nelle centinaia di consulenze che vengono immaginate... sarebbe offensivo pensare che ci accontentino dando qualche prebenda.

"Alla fine della legge di bilancio, a gennaio, si convoca il Parlamento per una sessione ad hoc, si propongono le idee della maggioranza e si ascoltano quelle dell'opposizione. Alla fine, si decide chi spende i soldi e come", ha poi continuato, aggiungendo: "Non si può pensare di avere i ministri migliori del mondo e poi contemporaneamente di fare la task force".

"Si vada in Parlamento, si ascolti la maggioranza e le opposizioni", l'appello dell'ex premier, che invece si dice ottimista sul Mes: "Penso non vi sarà alcuna polemica o problematica domani in Aula, nel senso che sia alla Camera sia al Senato ci saranno i voti per sostenere il governo".

Le parole del leader di Italia Viva arrivano dopo quelle di Teresa Bellanova. "Non si può pensare di affidare 209 miliardi ad un gruppo di amici", le parole della ministra delle Politiche agricole a L'aria che tira. "A chi dice che in questo momento il tema è la contrattazione di un mio eventuale ingresso nella cabina di regia o di visibilità di Italia Viva, rispondo che sono dichiarazioni di miserabili. Non si possono privatizzare le istituzioni, non si può dire che i ministri sono i migliori del mondo e poi sostituire le funzioni politiche".

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