Due ultrasettantenni sono stati scoperti e denunciati dalla Polizia provinciale di Reggio Emilia perché ritenuti responsabili del posizionamento di trappole illegali. Il controllo a Casina è scattato dopo il ritrovamento di un tasso ucciso da un laccio.
Due bracconieri ultrasettantenni sono stati scoperti e denunciati dalla Polizia provinciale di Reggio Emilia che ha recentemente intensificato la repressione di attività illecite in ambito venatorio. Il controllo è scattato l'altra mattina in un campo di Casina dove, durante un appostamento attivato dopo la segnalazione di un tasso trovato morto vittima di un laccio, la Polizia ha individuato due ultrasettantenni, ritenendoli i responsabili delle trappole illegali.
Un'ispezione più approfondita della zona ha portato, infatti, anche al sequestro di altri strumenti di cattura illeciti: altri lacci, tagliole e trappole a cassetta. Per i due anziani, entrambi di Casina, è quindi scattata la denuncia all’Autorità giudiziaria per le infrazioni riscontrate, a partire dalla caccia con utilizzo di mezzi vietati.
Sono 18, dall’inizio dell’anno, le violazioni di carattere amministrativo accertate relativamente alla caccia agli ungulati: quella in forma organizzata al cinghiale e quella di selezione a cervo, capriolo e daino. Nella maggior parte dei casi, gli agenti hanno contestato il mancato rispetto da parte dei cacciatori delle necessarie distanze rispetto a strade e abitazioni.
