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Renzi, governo metà rosa

21 febbraio 2014 | 21.35
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Renzi, governo metà rosa

''E' la prima volta che il governo è composto per metà da donne'', annuncia Matteo Renzi, uscendo dal colloquio con Giorgio Napolitano. "Per la prima volta c'è parità di genere nel governo". ''La squadra è formata da sedici persone. Abbiamo visto che solo un De Gasperi tre aveva 15 ministeri, ma non è una competizione, nessuno si può paragonare...''. Una sfida, quella del governo, da affrontare con "sano entusiasmo e baldanza". "Vogliamo realizzare quello che non si è fatto in questi mesi. Siamo a un passo da un'opportunità concreta. L'Italia non ha alternative".

Giuramento sabato alle 11,30 al Quirinale, mentre alla Camera il dibattito e il voto di fiducia al governo comincerà la mattina di martedì 25 febbraio. Renzi inizierà l'iter per ottenere la fiducia lunedì al Senato, subito dopo aver letto il discorso programmatico, e poi 'staccherà' per recarsi alla Camera e depositare il proprio intervento.

Sarà Padoan il ministro dell'Economia del governo Renzi, mentre Orlando andrà alla Giustizia, Lupi alle Infrastrutture, Franceschini ai Beni Culturali, Alfano all'Interno e Mogherini agli Esteri. Poletti al Lavoro, Pinotti alla Difesa, Guidi allo Sviluppo Economico, Martina all'Agricoltura, Galletti all'Ambiente, Giannini all'Istruzione e Lorenzin, confermata alla Salute. Lanzetta agli Affari Regionali, Boschi alle Riforme e ai Rapporti con il Parlamento e Marianna Madia alla Pubblica Amministrazione. Delrio sarà il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio.

Rispetto al governo guidato da Enrico Letta, in questo esecutivo, dice Renzi, "ci sono elementi di continuità ed elementi di discontinuità, sta a voi capirlo. Siccome però non siamo al gioco 'scopri la differenza', quello che deve essere chiaro è che l'elemento di forza di questo governo è la concretezza".

Pronto a dimettersi se le cose non dovessero andare? "Vorrei ringraziarla per il messaggio di auguri - replica così con un sorriso Matteo Renzi alla giornalista che gli pone la scomoda domanda -. Confermo che in questa vicenda, per come sono andate le cose, molti di noi si giocano la faccia, che per me è più importante della carriera". "Dovendo fare un governo che deve durare quattro anni, due ore e mezzo di messa a punto sono state ben investite".

"Se posso farlo io" il premier, dice Renzi, "uno che ha meno di quarant'anni, credo debba esser un segnale per tutti i ragazzi che dicono che in Italia nulla è possibile. La composizione" della squadra di governo "credo aiuti a recuperare il rapporto tra opinione pubblica e eletti".

"Il nostro orizzonte è il 2018, la scadenza naturale della legislatura. Ma il primo è metterci al lavoro sabato mattina". "Rischiamo tutto - spiega Renzi -, ma lo facciamo con determinazione, convinzione e amore per l'Italia". Aggiunge poi "un pensiero non formale, al netto delle polemiche che abbiamo letto in questi giorni, di gratitudine a Letta".

Napolitano dichiara di condividere "profondamente l'accento che è stato posto dal presidente Renzi sulla esigenza di adottare in tempi brevi le riforme strutturali per le Istituzioni e per l'economia e il lavoro che non possono ulteriormente attendere". "Confido -ha aggiunto il Capo dello Stato- che veramente non si perda questa occasione, perché non possiamo concederci il lusso di perderla. In questo spirito rivolgo il più caloroso augurio al presidente del Consiglio e al nuovo governo".

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