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Renzi vede Ban: "Caso marò si affronti nelle sedi internazionali"

02 aprile 2014 | 19.55
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Renzi vede Ban:

Bruxelles, 2 apr. (Adnkronos/Ign) - Affrontare la vicenda dei due marò accusati in India di aver ucciso due pescatori "nelle sedi opportune, che sono quelle internazionali". E' quanto chiesto dal presidente del Consiglio, Matteo Renzi, al segretario generale dell'Onu, Ban Ki-moon, nel corso di un incontro a margine del vertice Ue-Africa a Bruxelles. "E' una richiesta doverosa e legittima", ha spiegato Renzi, che ha sottolineato che "è nostro dovere chiedere che le regole siano rispettate. Non chiediamo trattamenti di favore".

Lasciando il vertice, il premier commentando i dati sulla disoccupazione in Italia, ha ribadito: "Sono sconvolgenti. Bisogna risalire nella classifica dell'occupazione".

Riguardo all'arresto di 24 persone nell'ambito di un'indagine per terrorismo in Veneto, Renzi ha sottolineato che "un governo non commenta nessun tipo di indagine, ma sono sereno sulla tenuta delle istituzioni democratiche. Per questo non commentiamo il lavoro della magistratura'', nella quale ''abbiamo una grande fiducia''.

Nel suo intervento al summit Ue-Africa, Renzi ha detto che la presidenza italiana di turno del Consiglio Ue "darà grande importanza al tema della migrazione". Lo scorso gennaio, ha ricordato, "abbiamo lanciato una nuova iniziativa per aumentare la cooperazione con i Paesi dell'Africa dell'Est sui temi dell'immigrazione. La prima fase di questo programma ambizioso riguarderà la lotta al traffico di esseri umani".

Renzi ha sottolineato che "eventi tragici come la morte di centinaia di migranti irregolari al largo delle coste di Lampedusa, lo scorso ottobre, ci ricordano che le dinamiche che avvengono molto lontano possono avere effetti drammatici alle porte dell'Europa".

Tra gli obiettivi indicati dal presidente del Consiglio nel suo intervento, la necessità di accelerare la conclusione degli accordi di partenariato economica fra l'Unione europea e le cinque organizzazione sub regionali africane. "Dobbiamo superare gli ostacoli che bloccano i negoziati -ha spiegato- pur riconoscendo le esigenze di sviluppo e le specificità di ogni Paese".

Gli accordi di libero scambio, ha detto, "sono spesso visti come potenziali minacce ai mercati interni. La nostra visione è diversa: possono essere un potente mezzo per promuovere la crescita e un'integrazione bilanciata delle economie nazionali nel sistema internazionale del commercio".

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