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Rettore Tor Vergata contro ranking Qs: "Nostre università tra le migliori al mondo"

16 settembre 2015 | 13.27
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Rettore Tor Vergata contro ranking Qs:

"Quello che fanno le agenzie private di valutazione è gravissimo, è un'operazione incredibile che danneggia il nostro paese. Le università italiane sono ai primissimi posti nel mondo". Lo dice all'Adnkronos il rettore dell'Università di Roma Tor Vergata Giuseppe Novelli che ha annunciato una protesta ufficiale, commentando i l 'World University Rankings' di Qs, classifica mondiale delle università pubblicata ogni anno da Quacquarelli Symonds, da cui risulta un arretramento di tutte le università Italiane in pochi mesi.

"Ho già informato l'Anvur (Agenzia Nazionale di Valutazione del Sistema Universitario e della Ricerca) - aggiunge - Faremo una protesta ufficiale perché le università italiane hanno competenze per essere tra le migliori al mondo e non è giusto che i nostri studenti ne abbiano un'immagine negativa". Inoltre il rettore Novelli ha posto la questione all’attenzione dei vertici italiani di Qs ranking, ed esporrà le proprie valutazioni ai responsabili Qs internazionali nel corso della prossima assemblea Crui, la Conferenza dei Rettori delle Università Italiane.

"A maggio la Qs Ranking ha dato dei valori utilizzando certi indicatori, poi ha cambiato un indicatore per far emergere altre criticità - prosegue il rettore - In sostanza da maggio a oggi siamo scesi di 100 posizioni". Quello contenuto nel ranking Qs è “un risultato matematicamente impossibile - spiega quindi il rettore Novelli - non accade nemmeno nelle classifiche sportive di poter perdere centinaia di posizioni in pochi mesi, se gli indicatori non vengono nel frattempo cambiati”.

Per rendere l’idea anche ai non addetti ai lavori, Novelli propone un paragone calcistico: "E' come se durante il campionato di calcio si decidesse di non considerare validi, da un certo punto in avanti, i gol fatti di testa". Il risultato, spiega Novelli è "un danno d’immagine enorme per gli atenei italiani, ma che finisce col distruggere la stessa credibilità del ranking, che si raggiunge proprio attraverso la stabilità dei suoi indicatori nel tempo".

"Inoltre, ad esempio come si fa a confrontare il politecnico di Milano, che fa solo ingegneria, con le altre università, che hanno anche le facoltà umanistiche - aggiunge - I politecnici devono essere confrontati tra loro. La valutazione serve se ha un obiettivo che è quello di migliorare il sistema e quindi va fatta con criterio e non in questo modo volgare e stupido. Quando ero all'Anvur avevamo un sistema per le aree scientifiche e uno per le aree umanistiche".

"Questa volta hanno usato come parametro le pubblicazioni in lingua inglese presenti nelle banche dati internazionali - spiega il rettore - Tutti sanno che le aree umanistiche in Italia pubblicano prevalentemente in lingua italiana e non inglese. In questo modo si dà un vantaggio del tutto ingiustificato alle Università inglesi e Americane”.

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