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Riccardo Muti e la sua Italian Opera Academy protagonisti a Ravenna di 'Aida'

30 agosto 2017 | 14.27
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Il maestro Riccardo Muti durante le prove con la sua Italian Opera Academy
Il maestro Riccardo Muti durante le prove con la sua Italian Opera Academy

Quasi una bottega rinascimentale dove, attraverso un intenso studio, i segreti della costruzione musicale passano dal maestro all’allievo, fino al traguardo dell’interpretazione. E' questo lo spirito dell’Italian Opera Academy, fondata da Riccardo Muti e oggi baricentro di quell’attenzione per la formazione musicale delle nuove generazioni che da sempre è un punto fermo della sua attività.

Non a caso, dopo l’'Aida' cuore del Festival di Salisburgo di quest’anno, Muti porta il capolavoro di Verdi a Ravenna, perché sia anche il cuore della sua Accademia. E' il banco di prova per gli allievi, direttori d’orchestra e maestri collaboratori, selezionati fra centinaia di domande giunte anche quest’anno da tutto il mondo e dalle scuole più prestigiose.

Al Teatro Alighieri, dal 1 al 14 settembre, il percorso si sviluppa dalla presentazione dell’opera al pianoforte fino all’esecuzione finale in forma di concerto, per due settimane ricche di prove di sala, di lettura, d’assieme. Tutte aperte al pubblico, perché l’Accademia è anche una preziosa occasione per tutti gli appassionati. Quella di poter assistere dal vivo alla costruzione di un’opera. Sul sito www.riccardomuti.com è possibile trovare tutte le informazioni utili per partecipare come uditore, pubblico o sostenitore.

50 posti offerti gratuitamente al pubblico, grazie a sostegno degli sponsor

Il programma 2017 si aprirà, dunque, il primo settembre (ore 18) al Teatro Alighieri, con Riccardo Muti che presenta l’opera agli allievi selezionati, agli uditori e agli studenti delle scuole di Ravenna. Un appuntamento speciale per il quale 50 posti saranno offerti gratuitamente al pubblico grazie all’importante contributo degli sponsor che sostengono il progetto dell’Accademia.

I pass che consentono l’accesso alla presentazione potranno essere richiesti, uno per persona e fino ad esaurimento, a partire dalle ore 15 di domani sulla pagina facebook del Teatro Alighieri. Ogni podio, ogni prova, ogni concerto rappresentano per Riccardo Muti un’opportunità per condividere i principi di una tradizione che rischia altrimenti di estinguersi, quella tradizione che si definisce nello studio meticoloso, nella devozione alla pagina musicale, nel rifuggire interpretazioni semplicistiche e che a Muti è giunta, attraverso Antonio Votto, da Arturo Toscanini.

La consapevolezza di quanto, oggi più che mai, sia necessario conservare quella lezione, ma soprattutto trasmetterla alle giovani generazioni di musicisti è la pietra di volta che ha sostenuto il progetto della Italian Opera Academy nelle sue prime due edizioni, dedicate a 'Falstaff' nel 2015 e 'Traviata' nel 2016, e oggi guida l’edizione 2017. Ancora Verdi, naturalmente, con Aida.

Muti, Verdi compositore nobile anche quando scriveva cose apparentemente semplici

''Perché in Verdi - ha spiegato Muti - c’è una scienza nella costruzione delle partiture che è importante conoscere per rendere giustizia ad un autore che era nobile anche quando scriveva cose apparentemente semplici. La scrittura di Verdi è teatro, sempre. Scavato, ricercato, studiato alla perfezione, tornito sui significati profondi della parola, sui silenzio. Il suo teatro - ha aggiunto- è tagliato nel cristallo, basta volerlo e saperlo leggere''.

Il capolavoro verdiano sarà quindi protagonista al Teatro Alighieri di Ravenna, un’'Aida' dedicata ai giovani che segue la messa in scena a Salisburgo firmata dall’artista iraniana Shirin Neshat. Ad unirle idealmente la direzione di Riccardo Muti. In buca sempre l’Orchestra Giovanile Luigi Cherubini, altra importante testimonianza della 'mission' del maestro Muti nel creare opportunità di formazione e crescita per le nuove generazioni. Centinai le domande per frequentare, quest'anno, i corsi del maestro a Ravenna.

Domande che sono arrivate dalla Juilliard di New York e dalla Sibelius di Helsinki, dal conservatorio di S. Pietroburgo e dal Royal College of Music di Londra, e ancora dalla Hans Eisler di Berlino, dall’Università della musica e delle arti performative di Vienna, dalla Jacobs dell’Indiana University e molte altre ancora, viva testimonianza dell’amore e dell’interesse che l’opera italiana. L’Accademia 2017 si concluderà al Teatro Alighieri con due concerti (in programma brani dall’opera verdiana). Nel primo sarà Muti stesso a salire sul podio della Cherubini (12 settembre alle 20.30), mentre per il secondo il maestro presenterà al pubblico i giovani direttori suoi allievi (14 settembre alle 19).

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