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Riforma Pa, Camusso: “Dal governo ci aspettavamo più coraggio”

14 giugno 2014 | 20.37
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La leader della Cgil boccia le misure varate dal governo: “Non avranno alcuna ricaduta positiva nel rapporto tra cittadini e amministrazioni pubbliche”. Madia ai sindacati: “Non è responsabile dire ‘no’”

La leader della Cgil, Susanna Camusso
La leader della Cgil, Susanna Camusso

Avremmo voluto dal governo una maggiore dose di coraggio nell’affrontare il tema del riordino della pubblica amministrazione”. Lo afferma la leader della Cgil, Susanna Camusso.

Le misure varate dal governo, spiega il numero uno del sindacato di Corso d’Italia, “non avranno alcuna ricaduta positiva nel rapporto tra cittadini e amministrazioni pubbliche non incidendo sull’organizzazione degli uffici. Assente è anche una decisa spinta alla privatizzazione completa del rapporto di lavoro pubblico, una misura che la Cgil chiede con forza convinta che sarebbe questa una vera e proficua riforma del lavoro pubblico”.

Le misure anti corruzione “rappresentano un passo nella giusta direzione - sottolinea - che va ora completato con una profonda riforma della legge sugli appalti e sui meccanismi profondi che fino ad ora hanno facilitato la corruzione e la concussione”.

“Condivisibile”, secondo Camusso, “è la decisione di aver scelto un’unica Autorità per la vigilanza sui contratti pubblici e contro la corruzione e di averla affidata a Raffaele Cantone. Cosi come è apprezzabile aver promosso una donna, Rossella Orlandi, ai vertici dell’Agenzia delle entrate”.

In “direzione opposta e scelta contraddittoria con l’intenzione del governo di operare uno netto contrasto alla corruzione è invece l’eliminazione della catena delle responsabilità solidale verso i lavoratori delle ditte in subappalto. Si viene infatti a creare una situazione che relega questi lavoratori in una terra senza più regole a tutela del lavoro e dei diritti. Eliminare la solidarietà sociale delle imprese non è semplificazione, ma la rinuncia a creare una catena virtuosa e trasparente degli appalti, abbandonando la strada della qualità e della responsabilità delle imprese nei confronti dei lavoratori e del sistema pubblico”.

Quindi, Camusso conclude: “mi auguro che la giusta e corretta assunzione di responsabilità della politica nei confronti della piaga corruttiva, invocata anche oggi da Matteo Renzi, porti il governo a correggere queste pericolose distorsioni”.

Il ministro della Funzione pubblica Marianna Madia ha sottolineato che la riforma della Pubblica amministrazione è ispirata da “una logica che è solo di equità e giustizia” e “non è punitiva”

“Quando proponiamo un grande progetto di cambiamento al sindacato dico, nella legislatura in cui la politica ha tolto il finanziamento pubblico, che non è responsabile fare opposizione perché rispondiamo a una richiesta sociale” con interventi che “non sono punitivi”, ha ribadito.

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