Un caffè nel salottino dell'appartamento presidenziale, al terzo piano di palazzo Chigi. Per il faccia a faccia sulle riforme Matteo Renzi ha accolto stamane Silvio Berlusconi aprendogli le porte di quelle stanze di rappresentanza che furono ristrutturate proprio dal Cav nel '94, in occasione del suo primo governo. Spazi che però il leader di Forza Italia non utilizzò se non in modo sporadico, preferendo palazzo Grazioli.
Una volta ottenuta la fiducia dal Parlamento (nel febbraio scorso) Renzi aveva chiesto la disponibilità dell' 'appartamento di servizio' per viverci stabilmente. Il trasloco a Roma è diventato operativo qualche giorno dopo il giuramento al Colle. La moglie Agnese e i due figli sono rimasti a Firenze. La scelta di trasformare la sede della presidenza del Consiglio 'in casa e bottega', raccontano, è legata a motivi pratico-logistici e ha semplificato anche i dispositivi di sicurezza.
L'appartamento riservato al premier è di circa 120 metri quadrati, ha una sala da pranzo con un tavolo da 15 per gli ospiti ufficiali, è dotato di una grande cucina, un bagno e un salotto. Prima del leader Dem, fu scelto come dimora da Romano Prodi e Mario Monti. Al primo piano nobile, invece, si trova lo studio di Renzi. L'ex sindaco di Firenze lavora nelle stesse stanze del suo predecessore Enrico Letta, nell'ala piu' antica dell'edificio (mentre il Cavaliere aveva scelto la Galleria Deti). Lo studio, che fu scartato da Bettino Craxi perchè quando si insediò era fatiscente, è situato nella parte storicamente e artisticamente più importante. Le finestre si affacciano su piazza Colonna e via del Corso. L'arredo è più sobrio, ma sempre elegante, mostra fregi seicenteschi del tempo degli Aldobrandini.
