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Rinnovabili: Italia Nostra, incentivi folli danneggiano altri settori 'green'

18 settembre 2014 | 12.13
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"Ci siamo accorti che, stranamente, nel testo finale del documento sulla Green Economy della Camera non c'è nessun riferimento a uno dei problemi più grandi che hanno riguardato il settore negli ultimi anni: i folli incentivi erogati a favore delle rinnovabili elettriche, in particolare eolico e fotovoltaico industriale, che hanno impedito di investire risorse importanti in settori come agricoltura, ricerca applicata, efficienza energetica e trasporti''. Così Marco Parini, presidente di Italia Nostra.

L'associazione ha presentato alle commissioni riunite VIII e X della Camera, che sono in procinto di chiudere il documento conclusivo dell'indagine sulla Green economy, un documento sottoscritto anche dai presidenti di Altura, Amici della Terra, Lipu, Aiw Ass.ne Italiana per la Wilderness, Movimento Azzurro e Mountain Wilderness.

In Italia, si legge nel documento, nell'attuazione del programma europeo "20-20-20 per il 2020", tali impianti industriali sono stati costruiti in questi anni in modalità inusitate sia nel numero che nelle dimensioni sfruttando l'incentivazione più alta in Europa.

Impianti che, secondo Italia Nostra e le altre associazioni firmatarie, rappresentano un'aggressione al paesaggio e all'ambiente italiano; un disastro in termini di costi sostenuti dalla collettività (oltre 12 miliardi all'anno di soli incentivi e un onere complessivo nell'ordine di grandezza dell' 1% del Pil); un assorbimento di risorse a danno della ricerca per lo sviluppo di nuove tecnologie e degli investimenti in rinnovabili termiche, efficienza energetica, trasporto sostenibile e telelavoro.

E ancora: una delle cause principali del costo proibitivo dell'energia in Italia; un beneficio quasi esclusivo per imprese e filiere industriali estere con ricadute occupazionalìi limitate; la negazione del principio di "produzione individuale distribuita" e un nuovo lucroso affare per la criminalità organizzata, in particolare nelle regioni del Mezzogiorno.

''Ci auguriamo che gli spunti di discussione che offriamo possano contribuire per il futuro a evitare la grande speculazione e gli enormi sprechi di denaro, a carico delle bollette di famiglie e imprese, che i folli incentivi alle Fer elettriche, soprattutto eolico e fotovoltaico industriali, hanno causato in questi anni al nostro Paese attraverso un'attenta e più stringente valutazione del costo-beneficio delle scelte di politica energetica'', conclude Parini.

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